Le magie di Sinner, le pieghe di Bagnaia, i salti di Tamberi, ma anche le squadre italiane di calcio comunque protagoniste di tre finali europee, sono i simboli di un’altra annata straordinaria per lo sport azzurro
Lo scudetto del Napoli 33 anni dopo l’ultima impresa di Maradona e compagni e la Coppa Davis all’Italia 47 anni dopo la prima e unica insalatiera vinta da Panatta e gli altri moschettieri azzurri. Il nuovo trionfo di Pecco Bagnaia che lo consacra tra i più grandi di sempre, perchè ripetersi è la cosa più difficile nello sport, o l’ennesimo salto nella leggenda di Gimbo Tamberi capace di vincere tutti gli ori a disposizione di un atleta nella sua specialità. Tante sono state le fotografie e le storie che nel 2023 hanno scandito il grande stato di salute del nostro sport in attesa delle Olimpiadi del 2024 a Parigi.
Un anno di sport che ha regalato come sempre immagini destinate a diventare leggendarie, ma che va anche ricordato perchè ci hanno lasciato due figure importanti del calcio a noi molto care. Il 6 gennaio 2023 a Londra, a 58 anni, si spegne Gianluca Vialli, ex di Juve e Samp, ma anche capo delegazione dell’Italia nell’Europeo vinto nel 2021. Un dramma che ha colpito in maniera trasversale tutti gli appassionati di calcio e non solo e che è arrivato pochi giorni dopo la morte di un altro grande dello sport mondiale come Pelè.
Come sempre è stato un anno di alti e bassi, momenti belli e momenti brutti, di trionfi e di delusioni nello sport italiano quello appena trascorso. Un anno però che ha dimostrato ancora una volta come il talento e l’organizzazione possano superare qualsiasi ostacolo e regalare momenti indimenticabili. Sicuramente l’ascesa di Jannik Sinner ha letteralmente infiammato non soltanto tutti gli appassionati di tennis. Gli ultimi mesi del tennista altoatesino sono stati a dir poco mostruosi con imprese e partite memorabili, che resteranno a lungo negli occhi degli italiani. E lo straordinario, impensabile e imprevedibile trionfo dell’Italia in Coppa Davis, guidata e trascinata proprio dal tennista altoatesino, insieme a Sonego, Musetti, Bolelli e Arnaldi ha riportato alla mente immagini oramai sbiadite. Il secondo successo nella massima manifestazione a squadre di tennis, 47 anni dopo l’impresa mitica di Panatta, Bertolucci, Barazzutti e Zugarelli in Cile. È stato un anno ricco di successi anche nell’atletica, dove la vittoria del Campionato europeo a squadre ha confermato quanto quello dell’atletica leggera in Italia sia un movimento ben avviato e ricco di numerosi talenti, impreziosita dall’impresa straordinaria di Gianmarco Tamberi capace di vincere nel salto in alto l’ultimo oro che mancava nella sua bacheca ineguagliabile, quello mondiale.
Il Motorsport ha regalato sensazioni opposte. Mentre la Ferrari insegue ancora quella competitività che le spetterebbe di diritto, un Mondiale prima dominato, poi quasi perso e alla fine portato a casa all’ultima gara, quell0 riconquistato da Francesco Bagnaia. Il 2023 della MotoGP si chiude con il secondo titolo della carriera in classe regina di “Pecco”, capace di vivere una stagione da protagonista assoluto nel bene e nel male. Gli sport invernali hanno regalato ancora una volta grandi soddisfazioni. Nella 47esima edizione dei Mondiali, Federica Brignone ha conquistato la prima storica medaglia d’oro azzurra in una rassegna iridata nella combinata femminile di Méribel e, qualche giorno dopo, l’Italia ha vinto un’altra medaglia d’oro con Marta Bassino nel SuperG. Ma soprattutto sia Federica Brignone che Sofia Goggia hanno ricominciato la stagione agonistica con tante vittorie in serie, nel segno di una rivalità che non può che far crescere l’intero movimento.
L’Italia ha vinto tanto in questa annata appena conclusa dello sport, ma più volte è andata vicina al trionfo, e arrivare secondi non può essere mai considerata una vera e propria sconfitta. Come non considerare una rinascita dopo anni difficili le tre finali conquistate dalle squadre italiane di calcio nelle massime competizioni europee per club. L‘Inter in finale di Champions League, la Roma in Europa League e la Fiorentina in Conference League, anche se tutte e tre sconfitte sul campo, hanno dato un chiaro segnale al calcio europeo. Anche la medaglia d’argento ai campionati europei conquistata dalla Nazionale maschile di pallavolo Campione del Mondo in carica, sconfitta in finale dalla Polonia, va comunque considerato un grande traguardo. Un europeo giocato in casa quello disputato dalla Nazionale di Ferdinando “Fefè” De Giorgi che ha saputo riempire di un entusiasmo dilagante ogni palazzo delle sport dove è stata chiamata a giocare, segno di una passione mai sopita per il volley.