Il Sindaco di Bari parla a Repubblica e spiega le sue idee su cosa dovrebbero fare i Dem, ma anche sul terzo mandato
E’ uno degli uomini del momento, almeno a sinistra. Parla chiaro, senza fronzoli e, cosa più importante, ha seguito, appeal e feeling con la gente. Per ora, pare e dicono, solo con la sua gente, ma in tanti sono convinti che potrebbe fare molto di più anche a livello nazionale, soprattutto per come si propone e per quello che dice. Lui è Antonio Decaro, sindaco di Bari, una città non facile, ma il suo lavoro è sotto gli occhi di tutti. Non è un caso che sia stato già votato per ben due volte. E su questo, mentre parla a Repubblica, racconta un aneddoto sul terzo mandato di cui tanto si sta parlando: “Non passerà. Durante un dibattito un parlamentare del mio partito disse che è giusto il ricambio. Andai su wikipedia, vidi che era all’ottavo mandato in parlamento. Così gli dissi: “Allora il ricambio cominciate a farlo voi…”“.
Ora tutti si stanno preparando alle prossime elezioni europee, Decaro non è il solo, ma anche lui ha le sue idee sul Mes, sul Pnrr, sui balneari e anche, non potrebbe essere altrimenti, sul salario minimo: “In campagna elettorale si confronteranno due visioni diverse. Una populista, che vede l’Europa come un nemico che crea problemi, ed è quella di gran parte della maggioranza. L’altra è quella più progressista, che vede nell’Europa il luogo dove risolvere tante questioni, richiamandosi alla visione di Altiero Spinelli e David Sassoli. Se vogliamo che l’Italia conti a livello internazionale la scelta è evidente“.
“Schlein? Non c’è mai stata una chiusura ai riformisti”
In tanti, dopo l’esperienza con l’Anci, sperano e vedono per Decaro un ruolo a livello politico nazionale, lui non ci pensa e un po’ glissa, anche se non nasconde una certa ambizione, non a scalare posizioni, ma a tentare di fare le cose per bene: “In questi anni ho avuto un unico obiettivo: restituire dignità ai sindaci, il terminale più esposto della Repubblica, come dice Mattarella. Se avessi interpretato questo ruolo come trampolino di lancio personale non avrei saputo conquistarmi la fiducia dei sindaci. Questo non vuol dire non aver fatto politica: in tante occasioni siamo stati in contraddittorio con i governi, per difendere i cittadini e le comunità italiane”.
Qualche parola anche su Elly Schlein, il nuovo che avanza, anche se con tanti alti e bassi, ma su di lei da parte di Decaro, legato a Bonaccini da tempo, prima ancora con Renzi, non c’è una posizione e alcuna preclusione anzi: “Non c’è mai stata una chiusura ai riformisti, da parte sua, così come non c’è oggi un partito diviso in due fazioni: mentre la segretaria è stata eletta, Stefano Bonaccini diventava presidente del partito. Tra me ed Elly, poi, c’è un rapporto personale e politico antico, che ho mantenuto anche quando lei non stava nel partito democratico”.