Il nuovo direttore generale del club granata si gode il primo successo dopo il suo ritorno e si proietta sul lavoro da fare
Ti ammalia con le sue parole, a osservarlo bene da anni sembra che non stia in gran forma, ma è solo apparenza. E’ un leone Walter Sabatini, e basta leggere con attenzione il suo libro “Il mio calcio furioso e solitario” per capire che, nonostante qualche piccolo acciacco, non è uno capace di mollare. E il suo ritorno a Salerno dopo che era andato via nell’estate del 2022, ha tutti i contorni del romanticismo applicato al calcio, lui quasi si arrabbia e a Notizie.com, che l’ha interpellato per un pensiero sulla mancata proroga del Decreto crescita, ci tiene a specificare: “Non è il caso di fare cose sdolcinate, non servono, qui ora si deve combattere e fare di tutto per non retrocedere. Vedrete che questo accadrà, noi non andremo in B“.
E la vittoria a Verona della Salernitana non poteva coincidere meglio con il rientro dell’ex dirigente di Roma e Inter che a Salerno è visto come se fosse un campione, un top-player, tanto che l’entusiasmo che si respira in città da quando è tornato è incredibile. Lui di questo ne è contento e orgoglioso, ma allo stesso tempo ammette anche che “le responsabilità aumentano ancora di più, ma è bello sapere che si è apprezzati“. Qui però non si tratta tanto di apprezzare, quanto di idolatrare, ma a questo Walter Sabatini non pensa, lui è uno che va dritto al sodo anzi se qualcuno si preoccupa e gli dice che lo vede stanco, lui si accende: “Ma quale stanco, vi sembro stanco? Sto da Dio, soprattutto da quando sono rientrato a Salerno. Lo sanno sanno tutti sono un combattente e non mi interessa tanto, sono pronto, prontissimo e anche la squadra lo è. Tutti pronti a combattere, e si è visto, si deve solo continuare così“.
Il suo rientro a pochi giorni dall’inizio del mercato, forse, proprio un caso non è. Evidentemente il presidente Iervolino si fida talmente tanto che in fretta e furia ha fatto di tutto per portarlo di nuovo a Salerno. Di sicuro questo cambiamento da parte del governo sulla mancata proroga del Decreto crescita, non agevola, ma Sabatini va avanti e a Notizie.com spiega: “E’ una cosa che non aiuta, un po’ a tutti, anche e soprattutto perché il mercato ora riparte, ma più per le Big che speravano di prendere giocatori dall’estero con un certo stipendio. Per noi cambia fino a un certo punto, sto ancora studiando la situazione, vedremo cosa fare“. Di sicuro senza il decreto crescita, i dirigenti dovranno cercare di più e meglio giovani talenti, ma anche su questo Sabatini dice: “Beh io l’ho sempre fatto e inteso questo lavoro con modalità del genere, ma non è una gara a chi è più bravo eh“. No, non lo è, ma in questo Walter Sabatini è stato sicuramente uno che spesso ci ha azzeccato.
E’ ermetico sul programma da mettere in pratica per questo mese di gennaio sulla Salernitana, anche se fa capire che non stravolgerà la rosa come è accaduto nel 2022, anche perché conferma quanto detto una settimana fa circa “è una squadra che ha giocatori bravi e forti, vedremo se qualcuno vorrà andare via, sto studiando la situazione“. Per quanto riguarda il possibile affiancamento di Aleksandar Kolarov come direttore sportivo, non dice nulla, zero, solo che è “un ragazzo con la testa sulle spalle, uno in gamba“, ma non c’è da stupirsi perché il serbo, Sabatini lo conosce benissimo. E’ stato lui, con una sua intuizione a portarlo alla Lazio nel 2007 per 800.000 euro dall’Ofk Belgrado. Un’operazione a luci spente, ma quel giorno disse: “Vedrete questo ragazzo, ha potenzialità da campione, il suo sinistro è pazzesco, farà strada“. E così fu, tanto che la Lazio realizzò la prima plusvalenza record, vendendolo al ManCity nel 2010 per 18 milioni di euro più 5 di bonus. E ora, probabilmente, affiancherà Sabatini come direttore sportivo dal 2 gennaio. L’idea di Sabatini, in realtà, sarebbe stata quella di portare anche Daniele De Rossi sulla panchina, ma la vittoria di Verona ha dato più sicurezza a Inzaghi. Occhio però perché Sabatini quando si mette in testa una cosa, è dura dissuaderlo.