Il bilancio di Capodanno è drammatico in Italia. Il Dipartimento di pubblica sicurezza conta 274 feriti in tutta Italia.
Di questi, 12 a causa delle armi da fuoco e 262 dei fuochi d’artificio. Un vero e proprio bollettino da guerra più che raddoppiato rispetto all’anno scorso, che registra anche 49 persone in ospedale e una donna morta.
Si tratta di Concetta Russo, una donna di Afragola di 55 anni, uccisa da un colpo di pistola vagante. Per la sua morte è stato arrestato il nipote Gaetano Santaniello, che ha confessato ai carabinieri di aver usato l’arma durante i festeggiamenti di Capodanno, mentre si trovava a in casa con la famiglia.
Il colpo sarebbe partito per errore. L’uomo ha spiegato agli investigatori di aver acquistato l’arma poco prima di Capodanno, ma non si sa ancora da chi e dove. Santaniello, che deteneva l’arma irregolarmente, ora è in carcere, accusato di omicidio colposo, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione.
Il bilancio più nero arriva proprio dalla Campania, dove anche un’altra donna è rimasta ferita all’addome da un colpo di arma da fuoco e ora è ricoverata. “Ancora una volta è dimostrato il fatto che le armi legalmente detenute, quando vengono rubate, finiscono nel mercato illegale”, denuncia Giorgio Beretta, analista del commercio internazionale e nazionale di sistemi militari e armi comuni, per l’Opal (Osservatorio permanente sulle armi leggere e le Politiche di Sicurezza e Difesa).
“Oltre a dover continuare a controllare il mercato illegale, andrebbe fatta una riflessione sulla detenzione legale, perché questo è il problema all’origine”, aggiunge.
Il ricercatore spiega in esclusiva a Notizie.com quanto è semplice, in Italia, ottenere il porto d’armi: “Viene spesso detto che è difficile, ma non è affatto vero. È difficile avere la licenza per difesa personale, che viene rilasciata dal prefetto a fronte di una motivata ragione. In tutti gli altri casi, come uso sportivo, nulla osta per avere armi in casa o in un esercizio commerciale, l’iter per ottenere la licenza è molto semplice: viene fatta un’autocertificazione sul proprio stato di salute mentale che viene poi controfirmata dal medico di base”.
Il dottore di famiglia però, spiega Beretta, “non è tenuto a mettere in atto verifiche sulla salute psichica, e non è richiesto un esame clinico e tossicologico. Eppure la legge prevede che la persona non faccia uso di droghe e alcol”. Quindi, i controlli secondo l’esperto sono blandi sia per la verifica dello stato di salute psichico che tossicologico. Dopo l’autocertificazione controfirmata dal medico di base, “si fa una visita all’Asl simile alla patente di guida. Qui il medico può chiedere ulteriori accertamenti. Dopodiché c’è un accertamento dell’autorità di pubblica sicurezza sui precedenti penali della persona che chiede la licenza. E il rinnovo del porto d’armi avviene ogni cinque anni”.
Sono troppi, come spiega Beretta: “Si dovrebbe fare in modo che i controlli diventino perlomeno annuali”.
Secondo il ricercatore, rilasciare le armi con meno facilità, ridurrebbe la possibilità che vengano rubate. Anche se “il problema è attenzionato dalle forze di polizia: non è semplice acquistare un’arma nel mercato nero”.