Grosse polemiche dopo le convocazioni del ct per la Coppa d’Asia: esclusioni eccellenti, i giornali non hanno compreso alcune scelte da parte dell’allenatore per competizione continentale
Tutto (quasi) pronto per la Coppa d’Asia, che prenderà il via il prossimo 12 gennaio in Qatar. Giappone e Corea del Sud sono le due nazionali favorite per i bookmakers, occhio però anche a Iran, Australia (dal 2007 inserita nella manifestazione) e Arabia Saudita, da quest’estate guidata dall’ex ct azzurro Roberto Mancini. Il suo addio improvviso all’Italia aveva fatto nascere discussioni clamorose, soprattutto ipotizzando l’imminente accordo (poi trovato) con quella che sarebbe diventata la sua nuova Nazionale.
L’allenatore, così come gli altri colleghi impegnati nella competizione, nelle ultime ore ha diramato la lista dei convocati per la Coppa d’Asia. Nei suoi confronti sono piovute critiche per alcune esclusioni eccellenti, tra tutte quelle di Salman Al-Faraj, centrocampista dell’Al-Hilal, e Sultan Al-Ghanam, terzino destro dell’Al-Nassr. “Evidentemente sta seguendo un altro campionato”, hanno scritto in modo ironico diversi utenti sui social per commentare le scelte fatte da Mancini. Il tecnico non potrà tornare indietro: ora si possono soltanto depennare 4 nomi prima dell’inizio delle sfide ufficiali, ma non aggiungere quei calciatori esclusi con l’ultimissima chiamata.
L’approccio di Mancini con l’Arabia Saudita era stato negativo con tre sconfitte e un pareggio nelle prime quattro amichevoli, poi ha cominciato a farsi apprezzare grazie ai due successi nella gare di qualificazione ai prossimi Mondiali (4-0 al Pakistan e 2-0 alla Giordania). Ha guadagnato credito agli occhi di tutti. Ora davanti c’è la Coppa d’Asia, un bel banco di prova. I sauditi, inseriti nel Girone F, esordiranno il 16 gennaio contro l’Oman. Il 21, poi, torneranno in campo contro il Kirghizistan, mentre per il 25 è programmata la partita contro la Thailandia.
L’Arabia Saudita, prima dell’inizio della Coppa d’Asia disputerà tre amichevoli contro Libano, Palestina e Hong Kong. Sono match in cui Mancini cercherà di far valere le proprie ragioni sui nominativi della lista definitiva. Certe decisioni, secondo i più informati, sono arrivate soltanto per motivi di spogliatoio, con giocatori importanti rimasti fuori poiché probabilmente troppo ingombranti per il gruppo.