In Italia scatta l’allarme delle bronchioliti. Sono diversi i bambini che si stanno presentando in ospedale con tosse, febbre e raffreddore.
In Italia si stanno facendo i conti con una vera e propria ondata influenzale. Anche i più piccoli sono alle prese con tosse, febbre e raffreddore tanto che i genitori in più di un’occasione hanno portato i bambini al Pronto Soccorso per le prime cure.
“Siamo nella parte più alta del picco epidemico – spiega il dottor Midulla a Il Messaggero – il bambino inizia, anche a un mese di vita, ad avere una tosse secca, una rinite con una secrezione nasale e la febbre. Quando preoccuparci? La diminuzione dell’appetito è un campanello d’allarme e in quel caso è importante andare dal medico“.
L’idea dei rimedi fai da te è assolutamente bocciata dai medici. “Nei giorni scorsi una collega mi ha presentato un caso – spiega al quotidiano Sebastian Cristaldi, responsabile del pronto soccorso della sede centrale del Bambino Gesù – c’era una difficoltà legata al fatto che i genitori non parlavano italiano. Dialogando con il nonno, l’unico in grado di parlare la nostra lingua, ci aveva detto di aver praticato una cura applicando una sorta di ventosa alla schiena“. E sarebbe stata proprio questa a creare dei lividi, circolari, sul dorso.
“La malattia non passa così – aggiunge il dottor Cristaldi – come del resto non servono le spugnature fatte con l’alcol“. Ma per contrastare il virus respiratorio sinciziale esiste un anticorpo monoclonale che viene dato ai bambini più a rischio e il prossimo anno dovrebbe arrivare anche il vaccino.
I numeri delle bronchioliti in Italia sono in forte crescita. Al Bambin Gesù, per esempio, sono stati registrati oltre 300 accessi al giorno al Pronto Soccorso con bambini affetti dal virus sinciziale. Ma sotto Natale sono stati raggiunti picchi di 450. Numeri che potrebbero aumentare ancora nei prossimi giorni visto che la discesa è prevista da febbraio.