“Pentito dell’intervista rilasciata al Foglio. E poi cosa avrei dovuto fare io? Pozzolo era un mio cliente”. A Notizie.com parla il titolare dell’armeria che ha venduto la pistola di Capodanno al deputato Emanuele Pozzolo
Sono trascorse da poco le 11 del mattino, quando chiamiamo Enrico Maccapanni, il titolare dell’armeria 9 millimetri di Vercelli presso la quale il deputato di Fratelli d’Italia Emanuele Pozzolo, ha acquistato l’arma dalla quale la notte di Capodanno, al veglione organizzato in quel di Rosazza dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, è partito fatalmente e involontariamente il colpo che ha ferito alla coscia il genero di uno degli uomini della scorta dello stesso Delmastro.
Maccapanni, militante del partito di Giorgia Meloni ed ex delegato alla sicurezza di FdI, ha rilasciato un’intervista al quotidiano Il Foglio, della quale dice di “essersi già pentito”. Come mai, gli chiediamo noi della redazione di Notizie.com, è subentrato questo pentimento? Dopo tutto era consapevole il titolare dell’armeria di rilasciare dichiarazioni ad un giornalista su un caso diventato dominante nelle ultime 48 ore. Un fatto di cronaca che ben presto la politica ha cavalcato, e che ora il premier Meloni è costretto a sbrogliare. Pozzolo sarà sospeso, ma in tanti nel partito sperano in un suo passo indietro.
Tornando all’intervista de il Foglio, Maccapanni racconta che Pozzolo acquistò la pistola di Capodanno dopo l’attentato subito dal leader di Vox Alejo- Vidal Qadras dello scorso novembre. “Lei cosa avrebbe fatto se ad un politico con il quale ha condotto delle battaglie gli sparano in faccia? Non si sarebbe armato? Anzi secondo me tutti i parlamentari dovrebbero andare in giro con una pistola”.
Questa affermazione, anzi la doppia rivelazione, ci spinge a comporre il numero di telefono dell’armeria. Facilmente rintracciabile su internet. Le indicazioni dicono che il negozio sarebbe stato aperto soltanto dalle 15 in poi, eppure al terzo squillo Maccapanni risponde. Ci sinceriamo di parlare con la persona giusta. La voce è ferma, inizialmente cortese, ma quando il titolare capisce che dall’altra parte della cornetta c’è ancora un giornalista, la pazienza si esaurisce prima ancora di avviare una pur minima conversazione. Facciamo trascorrere ancora qualche minuto e poi torniamo a far squillare il telefono e stavolta strappiamo qualche parola in più…Parole che confermano buona parte dell’intervista al quotidiano.
Caso Pozzolo, intervista a chi gli ha venduto la pistola: “Era un mio cliente, con regolare porto d’armi. Cosa avrei dovuto fare?”
Maccapanni, è stato dunque lei a vendere la pistola di “Capodanno” al deputato Pozzolo? Nell’intervista al Foglio, ammette una serie di cose. Comprese le motivazioni che avrebbero indotto il parlamentare all’acquisto dell’arma…
“Ho fatto male a rilasciare quell’intervista. Io non voglio mettermi e non voglio essere mezzo in mezzo…”
Ma in mezzo a cosa? Era consapevole che parlando ad un giornalista certe affermazioni sarebbero state pubblicate…
“Ripeto, ho fatto male”.
Cosa si pente d aver detto? Dei politici che dovrebbero avere tutti il porto d’armi?
“Su questo non voglio più rispondere”.
Va bene allora torniamo a Pozzolo.
“Era un mio cliente con regolare porto d’armi, che avrei dovuto fare? Non vendergli l’arma?”
Gliene aveva vendute anche altre? Considerato che lei sostiene fosse un suo regolare cliente.
“E’ un’informazione riservata, alla quale non posso rispondere”.
Allora le chiedo esattamente quando Pozzolo è venuto nella sua armeria per comprare il mini revolver?
“Neanche a questa domanda posso rispondere. Violerei la privacy del cliente”.
Mi descrive bene le caratteristiche dell’arma? Perchè proprio quella?
“Legga tutta la serie di articoli che sono stati già scritti. Troverà tutte le informazioni che cerca”.
Va bene, non ha intenzione di dirmi molto…Ma almeno mi dica se questa vicenda ha lasciato il segno anche dentro di lei?
“Come è normale e gusto che sia. Immagino lo sconquasso anche suo (di Pozzolo). Che idea mi sono fatto dell’accaduto? Bisogna capire e conoscere bene le varie situazioni….ora basta….E comunque ripeto. Era un mio cliente e la legge italiana non mi pare vieti di vendere armi a chi ha un regalare permesso per detenerle”.