La sorella del sottosegretario alla Giustizia e sindaco di Rosazza parla al CorSera: “Se avessimo saputo che Pozzolo aveva un’arma non sarebbe stato invitato”
“Sono andata via prima dalla festa. Ma dopo aver saputo che cosa è accaduto sono rimasta senza parole. Ero in compagnia del mio cane e quindi dopo il brindisi ho deciso di tornare a casa“. Ancora non ci crede Francesca Delmastro Delle Vedove, sindaca di Rosazza, piccolo comune di appena 99 abitanti nel Biellese, ma soprattutto sorella di Andrea Delamstro, deputato di Fratelli d’Italia e sottosegretario alla Giustizia. Quella maledetta sera lei non era presente nel momento del fattaccio, aveva da poco lasciato la sala, anche perché aveva fatto il brindisi del nuovo anno ed era tornata a casa.
“Sono basita. È un fatto assolutamente incredibile e assurdo. Non ho ancora ben capito che cosa sia accaduto e Pozzolo non l’ho più sentito“, il racconto di Francesca Delmastro al CorSera, ancora incredula che sia accaduto tutto quello che è successo con lo sparo, la pistola a una festa e il ferimento del ragazzo, il marito della sorella di un agente della scorta di Andrea Delmastro. “Quando è avvenuto il fatto io avevo già salutato tutti ed ero andata via. Ma la sala l’avevo affittata io. Volevamo passare il Capodanno insieme con mio fratello, la sua scorta e alcuni loro parenti“.
“Se avessimo saputo che aveva una pistola, non sarebbe venuto”
Tutto quello che è successo l’ha raccontato il fratello Andrea alla Sindaca, anche se lui stesso non c’era quando sono accadute le cose: “Io ero già andata via all’arrivo di Pozzolo. Andrea mi ha raccontato che stava caricando la macchina parcheggiata nel piazzale per rincasare anche lui. I bambini erano stanchi. E che, solo una volta rientrato, ha scoperto che cosa era successo. Così i presenti hanno chiamato forze dell’ordine e ambulanza“.
Mentre racconta nemmeno lei crede ancora che sia mai accaduta una cosa del genere, ma è successo e ne sta parlando tutta Italia, soprattutto in Parlamento, con le opposizioni che si sono messe di traverso e chiedono spiegazioni per quello che è successo: “Chi poteva immaginare una cosa simile? La festa era già finita e si stava rassettando il locale in vista delle pulizie un po’ più grosse che avremmo fatto successivamente. Se qualcuno avesse saputo di quell’arma, a partire da mio fratello, non lo avrebbe fatto nemmeno entrare. Non aveva mai parlato della sua pistola, in maniera più assoluta. Non sapevo nemmeno ne avesse una o che avesse il porto d’armi“.