Marcello Degni, consigliere della Corte dei Conti, in un’intervista a ‘La Stampa’ si sofferma sulla sua frase che sta creando diverse polemiche.
Nessuna intenzione di fare un passo indietro da parte di Marcello Degni. L’economista e consigliere della Corte dei Conti esclude la possibilità di dimettersi dopo le polemiche nate a causa di una sua frase: “Non mi sembra che le mie dichiarazioni contenessero cose particolari. Ho solo espresso il rammarico perché l’opposizione avrebbe potuto sfruttare di più gli strumenti a disposizione“.
“La mia era una critica al metodo e non al contenuto – prosegue l’economista in un’intervista a La Stampa – e non volevo attaccare questo governo. Non da oggi, ma da quasi vent’anni, tutti i governi non rispettano quella che dovrebbe essere una discussione articolo per articolo e questo svilisce il ruolo del Parlamento“.
Le sue parole comunque hanno provocato una polemica importante tanto che la Corte dei Conti, dopo aver preso le distanze dal suo consigliere, ha annunciato la valutazione di competenza. “Vedremo quali saranno le decisioni – spiega ancora Degni – io mi sono espresso a titolo personale e non come giudice“.
“Sono materie di cui mi occupo ormai da anni – spiega ancora l’economista – e mi esprimo da tempo su queste cose. Ora sto preparando una relazione per giustificare le mia relazioni“.
Degni non si pente di quanto detto: “Più ci penso e più sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Se si è scatenato un dibattito simile su affermazioni che da anni sono discusse in ambito accademico, significa che le mie parole hanno colpito nel segno. Se fossi il presidente della commissione Bilancio, sarei una persona molto triste. Il suo ruolo dovrebbe essere quello di garantire una discussione sulla manovra, invece si sta riducendo ad aspettare misure già decise“.
“Dimissioni? Io credo che la magistratura abbia il diritto di esprimere le sue posizioni – conclude il consigliere della Corte dei Conti – ma lo deve fare in modo rispettoso. Io ho semplicemente argomentato un tema di cui mi occupo“.