La direttrice dell’Istituto Affari Internazionali parla a Quotidiano Nazionale e spiega: “Israele vuole la resa dei conti con Hezbollah”
Il timore di tutti. Un’escalation che preoccupa e che tanti sottovalutano quello che sta succedendo in Medio Oriente, con tante proteste che si susseguono e che soprattutto crescono da Teheran a tutta l’Iran. A parlarne è Nathalie Tocci la direttrice dell’Istituto degli Affari Internazionali che al Quotidiano Nazionale spiega la sua posizione: “Il rischio di una guerra regionale in Medio Oriente, e segnatamente dell’apertura di un secondo fronte in Libano tra Israele ed Hezbollah, non è mai stato così alto. C’è una dinamica verso l’escalation che accelera sempre di più nonostante molti attori regionali, e a maggior ragione Stati Uniti e Ue, non vogliono che si arrivi ad una guerra su più fronti. Ma dopo il sommarsi di eventi di questo genere diventa sempre più difficile evitarlo, come tutti auspichiamo. Il margine diventa purtroppo sempre più piccolo“.
La strage al cimitero di Kerman sta creando disordini e malumori all’interno del governo iraniano, ma anche tra la gente che ha visto morire connazionali, parenti, amici e persone innocenti. La Tocci prova a spiegare che tipo di matrice possa avere quell’attentato: “È prematuro dire chi sia stato, ancora non ci sono rivendicazioni e mi pare che anche Teheran non abbia sinora attribuito responsabilità chiare, sia pur promettendo una punizione esemplare. Ma, questo premesso, credo che sia interessante vedere la sequenza degli eventi degli ultimi dieci giorni. C’è stato prima l’assassinio di un generale iraniano in Siria, poi l’uccisione in Libano di Al Arouri, che non era soltanto il numero due dell’ufficio politico di Hamas ma anche e forse soprattutto l’uomo che ha svolto un ruolo chiave nella riconciliazione tra Hezbollah e Hamas“.
Sulla possibilità che Israele possa avere un confronto diretto con l’Iran è un tipo di escalation che nessuno vuole e ovviamente nessuno auspica, ma la paura è tanta e la stessa Tocci analizza il momento e quello che si deve fare da qui in avanti, almeno dalla parte occidente: “Credo Israele non possa più fermare questa dinamica. E che nessuno a Gerusalemme voglia uno scontro diretto con l’Iran. Penso invece che in molti in Israele siano tentati dal regolare i conti con Hezbollah. Da parte loro, Iran ed Hezbollah sanno che questa escalation non sarebbe nel loro interesse. Credo che ci sia da parte di Teheran la volontà di non cadere nella trappola anche se l’attacco a Kerman li mette in difficoltà, perché una non risposta verrebbe letta come una debolezza. Iran e Hezbollah sono attori che generalmente non rispondono a stretto giro. C’è sempre una replica ma non è immediata. Probabilmente sarà così anche in questo caso“