In una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “La Stampa” è intervenuto l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti
Nel corso di una intervista alla ‘Stampa‘ Giulio Tremonti si è soffermato a parlare della direttiva Frits Bolkestein. A dire il vero le sue parole non sono state per nulla positive. Anzi, non sono affatto mancate le critiche nei suoi confronti. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Credo che la sua azione era ispirata ad una idea di libertà di mercato europea, di movimento di capitali da una nazione all’altra, di certo non all’interno dei confini nazionali. Il suo ruolo era quello di occuparsi di grandi movimenti, non del minimalismo del mercato italiano“.
Poi ha continuato dicendo: “Quella grande idea è stata deviata dalla burocrazia in un delirio del potere regolatorio. In altre parole, chiedo: esiste oggi una domanda europea per cento metri di spiaggia in Calabria o per il mercato delle caldarroste a Roma o per le migrazioni di mercatini ambulanti dalla Baviera alla Lombardia?”.
Sia dal Quirinale che dallo stesso Parlamento sono arrivati degli inviti molto chiari ed importanti: ovvero quello di non andare ad uno scontro con il diritto europeo. Su questo il presidente della Commissione Affari esteri e comunitari della Camera ha dichiarato: “Capisco la posizione che vuole prendere il Quirinale. Bisogna però dire che le richieste di Bruxelles sono oggi superate dalla storia. Stiamo parlando di una Europa passata. Stiamo parlando di un mondo che deve guardare avanti e non camminare con la testa rivolta all’indietro“.
Poi ha continuato dicendo: “Una eccezione deve diventare una regola. Proprio come la vicenda della Toilet flushing. la stessa che avrebbe dovuto standardizzare gli impianti igienici delle case europee. Una direttiva che, però, venne ritirata per astuzia una settimana prima della Brexit. Non capirono che la storia sta facendo una curva drammatica con la guerra di Vladimir Putin”.
In conclusione l’ex ministro ha rivelato: “La Bolkestein non riguarda solamente le concessioni appetibili su dimensione europea, ma tutte le concessioni. Anche quelle più piccole. Può mai esistere una impresa europea che ha interesse a prendere una fetta delle concessioni agli ambulanti? La cosa più grave in politica è il ridicolo“.