Giorgia Meloni in più di un’occasione ha detto di non essere ricattabile. Ecco cosa c’è dietro i possibili timori del presidente del Consiglio.
Il premier Meloni anche in conferenza stampa ha ribadito di non essere ricattabile. “Non accetto le scelte degli altri, preferisco cento volte andare a casa“, le parole del presidente del Consiglio riportate da Il Messaggero.
Parole che, come detto in precedenza, non sono assolutamente nuove, ma rappresentano un chiaro messaggio anche alla maggioranza in vista delle prossime settimane. Il 2024 è un anno cruciale per il futuro dell’esecutivo e il premier, come fatto quattordici mesi fa per quanto riguarda il totoministri, è pronto a puntare i piedi e non fare un passo indietro.
E’ Il Messaggero a fare il punto della situazione e a capire cosa c’è realmente dietro i timori del premier. Secondo il quotidiano italiano, nel mirino del presidente del Consiglio sono finiti burocrati, funzionari a Roma e Bruxelles, lobbisti, industriali e magistrati.
Le idee di Giorgia Meloni sono molto chiare. Il primo ministro è pronto ad ascoltare tutti, ma alla fine le decisioni saranno prese da solo e, soprattutto, da parte sua non c’è nessuna intenzione di accettare i ricatti. Se questo dovesse succedere, il presidente del Consiglio ha aperto alla possibilità di fare un passo indietro.
Si tratta di un messaggio molto chiaro che il premier ha deciso di ribadire anche nella conferenza stampa di inizio anno. Vedremo se alla fine in futuro nella maggioranza si andrà avanti senza problemi oppure si dovrà lavorare per arrivare ad un compromeso.