Luigi Sbarra, segretario della Cisl, in un’intervista al ‘Quotidiano Nazionale’ si sofferma sugli obiettivi per l’anno in corso e sul rapporto con il governo.
Si apre un nuovo anno di ‘battaglia’ per i sindacati. “Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere le forze sociali riforniste su alcuni dei nostri traguardi come sviluppo e crescita salariale – spiega Sbarra in un’intervista al Quotidiano Nazionale – nello scambio politico che serve al Paese le relazioni industriali vanno fatte evolvere sui binari della democrazia economica e della partecipazione dei lavoratori alla vita e agli utili delle imprese“.
Il calo dell’inflazione per il segretario della Cisl “è sicuramente una buona notizia e potrebbe favorire il dialogo con il governo. Ma attenzione a non confondere un rallentamento con un arretramento. Abbiamo quasi tre anni da recuperare che hanno portato ad un salto dei prezzi importanti e il rischio è che tutti diventi strutturale“.
Sbarra sottolinea che “la crescita resta la via maestra per recuperare le risorse. Se si intende poi procedere con il taglio della spesa, allora bisogna muoversi tutto insieme. La razionalizzazione non può comprimere spesa sanitaria o sociale, ci metteremmo di traverso“.
“Bisogna lavorare uniti – aggiunge il segretario della Cisl – per recuperare alcune risorse dobbiamo introdurre un contributo di solidarietà per le multinazionalità della logistica, dell’economia digitale, dell’energia e della farmaceutica. Ma anche si incrementi il prelievo delle grandi rendite immobiliari e finanziare, si fronteggi con decisione l’evasione e l’elusione fiscale e contributiva“.
Il premier in conferenza stampa ha aperto alla privatizzazione delle aziende private. “Siamo molto preoccupati – ammette Sbarra – non vogliamo che si compiano gli stessi errori del passato. Chiediamo un confronto vero con il sindacato, che metta in chiaro come ci si vuole muovere“.
“Non si tratta solo di vendere bene – aggiunge il segretario della Cisl – ma di dare al Paese un disegno ambizioso di politica industriale, di democrazia e sovranità economica, di partecipazione dei lavoratori alle scelte ed ai profitti aziendali. Il governo su questa partita si fermi“.