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Cronaca

Caso Pozzolo, il deputato sospeso di FdI contro Fini: “Giudizi negativi su di me? Medaglie che appunto al petto”

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Luigia Luciani

“Quando ero presidente di An lo allontanammo, senza nemmeno espellerlo, dalla federazione di Vercelli perché era un violento estremista verbale”. Così  Gianfranco Fini, in un’intervista a Il Foglio sul deputato FdI sospeso per i fatti di Capodanno. La replica di Pozzolo all’Adnkronos, “Da quello che ha svenduto e calpestato dignità politica e umana della destra italiana non accetto lezioni”

Il caso Pozzolo ancora al centro del dibattito e dello scontro politico. Il deputato di FdI, ora sospeso dal partito in via cautelare e in attesa che il Collegio dei probiviri lo convochi e ascolti la sua versione sui fatti di Capodanno in quel dei locali della Pro Loco di Rosazza, fino ad oggi non ha cambiato la sua versione: “A sparare non sono stato io”.

Caso Pozzolo, duro botta e risposta con Gianfranco Fini, foto Ansa

Pozzolo, proprietario della pistola North american arms calibro 22 da cui è partito il colpo che ha ferito ad una gamba Luca Campana, è indagato dalla Procura di Biella per lesioni colpose aggravate, accensioni pericolose, omessa custodia di armi. Da domani proprio negli uffici della Procura sfileranno tutti i presenti al veglione famigerato. In tutto 35 persone, compresi Francesca e Andrea Delmastro, rispettivamente sindaca di Rosazza e sottosegretario alla Giustizia del Governo Meloni. Demastro ha sempre sostenuto che al momento dello sparo,  che ha ferito il genero di uno dei suoi agenti di scorta,  fosse fuori dai locali della Pro Loco. Domani anche il sottosegretario verrà audito.

Caso Pozzolo, il deputato sospeso di FdI contro Fini: “Giudizi negativi su di me? Medaglie che appunto al petto”

Gianfranco Fini (Ansa Foto) Notizie.com

Intanto, secondo quanto riportato anche questa mattina sul Corriere della Sera a firma Fiorenza Sarzanini, due testimonianze messe a verbale dai carabinieri  che indagano sui fatti di Capodanno, concorderebbero in pieno su un dato: la pistola al momento del colpo sparato era in mano ad Emanuele Pozzolo, che a questo punto mentirebbe. E avrebbe così mentito non solo a chi indaga, ma anche al partito che ora deve appunto appurare se i comportamenti del deputato siano compatibili con lo statuto di Fratelli d’Italia. Resta l’elemento al quale accennavamo all’inizio: Pozzolo non ha mai cambiato la propria  versione, nemmeno quando poco prima che il premier Meloni comunicasse alla stampa la sua decisione su quanto accaduto. Il deputato infatti,  raggiunto al telefono dai massimi esponenti politici del partito,  avrebbe continuato a professare la propria innocenza. Almeno sul proiettile che per caso ha ferito un uomo.

Ma sulla vicenda, come raccontato sin dai primissimi  momenti, pende soprattutto il giudico morale e politico. Anche di chi da tempo non ha a che fare con le questioni  interne al partito fondato da Giorgia Meloni. Vale a dire Gianfranco Fini, che intervistato dal quotidiano Il Foglio sulla scottante faccenda e su Pozzolo,  ha espresso giudizi davvero pesanti. “Quando ero presidente di An lo allontanammo, senza nemmeno espellerlo, dalla federazione di Vercelli perché era un violento estremista verbale. Il suo caso non finì sulla mia scrivania, ma se ne occupò Donato Lamorte, capo della mia segreteria politica. Capimmo che era un balengo, come si dice in Piemonte, e lo accompagnammo alla porta: via, andare”. La replica altrettanto stizzita di Emanuele Pozzolo non si è fatta attendere ed è arrivata attraverso l’agenzia di stampa Adnkronos: “I giudizi negativi espressi su di me da Gianfranco Fini? Medaglie che appunto al petto. Da quello che ha svenduto e calpestato dignità politica e umana della destra italiana non accetto lezioni. Un leader che ha tradito senza vergogna la sua comunità politica merita solo di continuare a stare ibernato nel suo oblio…”. 

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Luigia Luciani