L’ex giocatore e allenatore colpito dalla morte del Kaiser a Notizie.com ricorda il fuoriclasse: “Un giocatore eccezionale, non lo superavi. Una qualità e una classe eccelsa. Ed è stato un grandissimo allenatore e manager. Non ci sono molte parole, è stato un mito”
“Ci sono state stelle di assoluta grandezza come Pelè e Maradona, ma devo ammettere che anche Franz Beckenbauer è stato sontuoso, che giocatore fantastico. Per me lui era quell’immagine con quella spalla fasciata, mamma mia…“. E’ triste Fabio Capello, stenta a credere che Kaiser Franz non ci sia più e a Notizie.com esprime tutto il suo dispiacere: “Sono amareggiato e triste, mi spiace che non stava bene, di lui ho sempre avuto una grandissima opinione. Non avevamo una grande confidenza, ma lo rispettavo tantissimo, ci siamo incrociati tante volte ed è stato sempre carino e affettuoso. Non ci sono tante parole per descriverlo, è stato unico nel suo genere. Fantastico“.
Italia-Germania 4-3 è una partita mitica per gli italiani, decisamente meno per i tedeschi che ricordano quella gara come una maledizione. In campo c’era Franz Beckenbauer che diede dimostrazione di essere un gladiatore vero e proprio. All’epoca Fabio Capello aveva poco più che vent’anni, giocava nella Roma e quella gara ce l’ha nel cuore, tanto che ricorda a Notizie.com: “Quella gara fu mitica, la sentii in radio e solo quando vidi le immagini mi resi conto di quello che aveva fatto Beckenbauer, giocando con una spalla rotto e fasciata in quel modo. Non mi sono mai reso conto di quello che ha fatto, è stato eccezionale, una delle cose più incredibile che ho visto fare a un calciatore. Una cosa del genere per me è impensabile, questo significa come aveva non solo classe e grandezza, ma una forza di volontà fuori dal comune. Vedendo un compagno così, immagino quanto possa aver caricato gli altri, meno male che abbiamo vinto noi. A distanza di anni ancora mi chiedo come cavolo ha fatto a giocare con quel dolore e tutto fasciato, ho sempre voluto chiederglielo, ma non l’ho mai fatto. Oggi una cosa del genere non esisterebbe, entrerebbero medici, arbitri, tutti, ma io lo farei vedere come esempio magnifico di come ci si può sacrificare e lottare…“.
“Giocammo contro in un Italia-Germania del ’72, si lamentò per l’erba troppo alta….”
Si scontrarono anche in campo, Capello attaccante e lui in difesa, con l’ex tecnico che ha ricordi nitidi: “Giocammo contro in un’amichevole all’Olimpico nel 1972, era davvero tosto e come entrava, altro che amichevole, ma erano altri tempi, anche se di quella partita mi ricordo soprattutto il fatto che si lamentava di continuo perché l’erba del terreno di gioco era troppo alta, non riusciva a calciare come voleva. Un giocatore moderno per quei tempi anche per questo surclassava tutti con classe e potenza“