L’ex arbitro ha parlato a Tv Play e commentato l’episodio incriminato della partita di ieri a San Siro: “Non ci sono dubbi su quanto successo”
Frattesi segna e via alle polemiche. La sua rete è il gol vittoria e delle discussioni: gomitata (o sbracciata) di Bastoni a Duda, fallo del difensore dell’Inter, non per Fabbri, né per il Var. L’azione continua e i nerazzurri passano in vantaggio grazie al tap-in del centrocampista arrivato in estate dal Sassuolo. “Il gol è da annullare, non ci sono dubbi”, ha commentato a Tv Play Paolo Tagliavento, ex arbitro di Serie A, ora amministratore delegato della Ternana Femminile. Ha smesso un anno dopo l’introduzione della Var: “Al di là degli errori, ha ridotto gli errori nel calcio“.
Paolo Tagliavento, le polemiche non finiscono più, nemmeno con la Var.
“Non ho visto un replay così chiarificatore. Successivamente sono girate immagini e video molto chiari, non capisco perché non siano stati presi in considerazione”.
Parliamo di un errore macroscopico, sei d’accordo?
“Per me era fallo, il gol andava annullato perché Bastoni si disinteressa del pallone. Si può discutere sulla filosofia dell’arbitraggio per dare una linea all’interno della partita, però un gesto del genere è indubbiamente falloso. Si è trattato di una valutazione sbagliata”
Una cosa è certa: la tecnologia aiuta, ma non risolve i problemi.
“A volte per trovare una soluzione si va a spulciare il pelo nell’uovo. Si può migliorare il tutto, ma alla perfezione non si arriverà mai. Ci sono però delle cose oggettive che la Var ha debellato. Il calcio, poi, è bello perché ci sono una serie di variabili che diventano soggettive e dipendono da valutazioni basate su alcuni parametri. Non dobbiamo comunque dimenticarci cos’era il calcio prima che ci fosse la Var. Le polemiche erano continue e gli errori molto più numerosi. Prima l’arbitro era solo in campo contro tutti, mentre ora è uno strumento che permette di ridurre gli sbagli”.
Hai lasciato un anno dopo l’introduzione della Var. Una battuta: meglio così?
“Ho arbitrato per 15 anni in Serie A, nei momenti in cui le cose non andavano bene non era semplice digerire le critiche. Chi fa questo mestiere deve accettare di convivere con gli errori perché prima o poi arriveranno. Il mio ultimo anno è stato il primo con la Var. Sono stato uno dei primi a fare una sorta di sperimentazione in Olanda e, nel vedere tutto questo, lo ritenevo qualcosa di assurdo. Non mi piaceva. Mi sono bastati i primi 40 minuti dall’introduzione per capire le grandi potenzialità di questo strumento. Oggi non se ne può fare a meno. Il primo anno, comunque, penso sia stato uno dei migliori. Ci sono stati dei momenti di difficoltà, dopo si è trovato un equilibrio nelle scelte più importanti. Oggi, a volte, ci sono troppi momenti di leggerezza. L’arbitro, inconsciamente, forse pensa di poter sempre fare affidamento sulla tecnologia”.