L’assessore comunale di Biella di Fratelli d’Italia è uno dei due testimoni oculari che hanno verbalizzato davanti ai Carabinieri
“Pozzolo? Aveva la pistola in mano. Forse non è stato attento nel maneggiare l’arma. Ma nessuno l’ha tenuta in mano oltre a lui. Ed è partito solo un colpo, nessun altro botto o sparo è avvenuto in quella sala a Rosazza la notte di Capodanno“. E’ questa la versione di uno dei testimoni presenti all’ormai famosa cena di Capodanno, si chiama Davide Zappalà, è un esponente di Fratelli d’Italia ed è assessore comunale ai Lavori pubblici nella città di Biella. Si conoscono i due, e anche molto bene. Zappalà non punta il dito verso il compagno di partito, racconta solo cosa è successo quella sera, tanto che, al CorSera, conferma che è stato un colpo “accidentale”, quello che è partito dalla mini-pistola che “Emanuele aveva in mano, solo lui l’ha toccata e la teneva…“.
Poi è partito il proiettile che ha ferito il povero operaio Luca Campana alla coscia sinistra, che è anche il genero del caposcorta di Delmastro. Davide Zappalà è uno dei militanti più vicini al sottosegretario alla Giustizia, tanto che dovrebbe essere uno dei candidati per le prossime elezioni regionali. Lui sì, al contrario di Pozzolo, era invitato alla cena di Capodanno alla sede della Pro Loco, racconta di essere arrivato nel tardo pomeriggio insieme con la moglie per restare lì e stare insieme all’amico Delmastro e la sua. Come si sa erano una trentina di persone divise in due stanze ben distinte e in una di queste era adibita per i bambini, con tanto di gonfiabili.
E Zappalà racconta: “Non c’erano altri agenti oltre a quelli della scorta. Chi afferma il contrario dice il falso. All’esterno non è mai stato sparato alcun colpo di pistola o petardo, nessun Far West o spettacoli pirotecnici fuori programma“. E non poteva essere in altro modo, considerato che proprio la sindaca di Rosazza, Francesca Delmastro, sorella del sottosegretario, aveva emanato un’ordinanza contro i botti per la piccola cittadina della Valle Cervo, e figuriamoci se in una cena dove c’erano, oltre al fratello figura di spicco del governo più altri politici, se si andava contro l’ordinanza. “Chi dice il contrario, dice fesserie e bugie“, insiste Zappalà che è già stato sentito dai carabinieri la notte dell’incidente.
Ora dovrà fare lo stesso con la Procura a Biella, ricostruendo quanto è avvenuto e, sostanzialmente, ricostruire tutto quello che è successo, ribadendo quanto ha già detto davanti ai carabinieri la notte stessa dell’incidente e qualche giorno dopo per confermare il tutto.