La Procura di Catania ha archiviato il fascicolo conoscitivo aperto dopo la diffusione del filmato che ritraeva la giudice Iolanda Apostolico partecipare attivamente a una manifestazione contro i decreti sicurezza nel 2018.
Le riprese non arrivavano da archivi delle forze dell’ordine, dunque non c’è dossieraggio sul video della protesta che ci fu ad agosto di quell’anno per chiedere lo sbarco dei migranti dalla nave Diciotti. La Procura di Catania aveva aperto un fascicolo senza indagati o ipotesi di reato, ma ora è stato stabilito che “il fatto non costituisce reato, visto che non si tratta di immagini prelevate da archivi delle forze dell’ordine”.
Il video è stato girato da un carabiniere col cellulare privato e non per motivi di servizio il giorno della manifestazione. Quando ad ottobre 2023 Apostolico ha bocciato il decreto Cutro non convalidando il trattenimento di quattro migranti nel Centro per il rimpatrio di Pozzallo, il militare dell’Arma ha diffuso il filmato in una chat “non di servizio”, com’è stato accertato dalla Procura. Da lì, il video è arrivato fino alla Lega, quindi diffuso da Matteo Salvini sui social.
“Non c’è un dossieraggio, anche perché quelle riprese erano scene pubbliche: se si va a una manifestazione pubblica, c’è questo rischio”. Così ai microfoni di Notizie.com, Simonetta Matone, deputata della Lega ed ex magistrata. “Non riesco a capire: qual è il problema? Il presunto dossieraggio o la gravità del comportamento di un magistrato, che si occupa di immigrazione e che partecipa a una manifestazione contro le forze dell’ordine? Per me il problema è questo”, aggiunge. “Sulla vicenda, la sinistra è stata pienamente smentita”
In un’intervista a La Stampa pubblicata a ottobre, la giudice Iolanda Apostolico aveva dichiarato di essere andata alla manifestazione per evitare gli scontri di piazza. “Ognuno può dare le interpretazioni che vuole: ma se sei lì per evitare gli scontri non ti metti in prima fila e poi pubblichi un post, non scrivi ciò che scrive lei senza smentita, ma ti assumi anche l’onere di quello che fai. Bisogna avere il coraggio delle proprie azioni”.
Questa archiviazione ha portato il centrodestra a tornare sul tema della riforma della giustizia, “per arginare definitivamente il fenomeno delle toghe politicizzate”, come dichiara Matone. “È una vera e propria piaga. Sul sito di Magistratura democratica ho letto diversi articoli pubblicati nei quali si inneggia ad azioni contro il decreto Cutro e il governo e si organizzano manifestazioni: tutte cose inaudite per un magistrato, il cui ruolo è rispettare e far rispettare le leggi. Dopodiché è libero di manifestare la propria opinione, ma di certo non con proclami di natura quasi insurrezionale”.
Ma cosa propone per arginare il fenomeno delle toghe politicizzate? Chiediamo all’ex magistrata: “Servono interventi diretti del Consiglio superiore della magistratura, che invece di aprire procedimenti a protezione di Apostolico, dovrebbe aprirne altri per proteggere i singoli cittadini dalle condotte di persone come lei e tanti altri. Intravedo un disegno complessivo di annullamento delle politiche migratorie di questo governo. Non compete ai magistrati non applicarle o combatterle”.