Roberto Scarpinato, esponente pentastellato, in un’intervista a ‘La Repubblica’ si sofferma sulla decisione del governo di eliminare l’abuso d’ufficio.
E’ scontro tra maggioranza e opposizione sulla cancellazione del reato di abuso d’ufficio. Intercettato dai microfoni de La Repubblica, Roberto Scarpinato, senatore pentastellato, attacca duramente il governo: “Sta tradendo gli italiani. Ha deciso di lasciare la popolazione indifesa dinanzi agli abusi di tanti piccoli e grandi Don Rodrigo che potranno spadroneggiare e prevaricare impunemente“.
“Con questa decisione lo Stato perde di credibilità – aggiunte Scarpinato – una deriva totale che va in totale controtendenza con gli orientamenti che arrivano dall’Unione Europea“.
Nordio nei giorni scorsi ha parlato di un reato evanescente riferendosi all’abuso d’ufficio. “Evanescenti sono le sue motivazioni oppure evanescente è avere paura della firma – aggiunge Scarpinato – nel 2021 abbiamo assistito all’archiviazione dell’85% di questi reati perché con la riforma è diminuita l’area di applicazione e tantissimi fatti hanno cessato di essere punibili“.
“Sono oltre 3600 le sentenze di condanna pronte ad essere revocate secondo il professor Gatta – sottolinea l’esponente pentastellato – una casistica di abusi che fa accapponare la palle. Ora lo Stato deve chiedere scusa a tutti. Una riabilitazione di massa del peggio dei pubblici amministratori rappresenta un messaggio culturale devastante se pensiamo al futuro“.
L’altra grande questione che sta facendo molto discutere è la norma Costa sul rapporto tra giustizia e stampa. “Il governo ha una visione distorta della pubblicità del processo come se fosse finalizzata solamente a soddisfare la curiosità del pubblico – spiega Scarpinato – ma la pubblicità è una garanzia dei cittadini contro abusi del potere“.
“Ma questa destra ha una vera idiosincrasia per tutte le forme di controllo della magistratura, della Corte dei Conti, dell’Anac e della stampa indipendente“, aggiunge l’esponente pentastellato.