Il presidente dell’Istituto per il commercio con l’estero fa una piccola analisi su quello che potrebbe accadere nel 2024
Partenza boom, ma previsioni non proprio semplici per il 2024. Si parla di moda, di economia e di tutto quello che coinvolge l’Italia, paese trainante in questo settore e che nel mondo la fa ancora da padrone. “Negli ultimi tre anni sono saltati gli schemi della prevedibilità: il 2023 è iniziato con una crescita delle esportazioni a doppia cifra, ma tra il nuovo conflitto e le code della pandemia e della crisi energetica gli ultimi mesi hanno registrato un rallentamento. Le imprese italiane della moda, però, sono tra le migliori al mondo perché sanno creare nuove tendenze a livello globale: devono continuare a investire in ricerca e innovazione cercando anche sbocchi su nuovi mercati“. A dirlo al Sole24Ore è Matteo Zoppas, niente di meno che presidente di Agenzia Ice, ovvero l’Istituto del commercio estero, un’istituzione fondamentale che collabora e lavora quotidianamente a fianco di tutte le pmi italiane ma anche nelle varie fiere e convegni internazionali.
Insomma, per Matteo Zoppas, il 2024, nonostante la fine del 2023 e l’inizio del nuovo anno abbiano avuto una partenza incredibile, si prospetta una stagione complicata e complessa da prevedere. E pensare che nei primi undici mesi dell’anno appena passato, le esportazioni sono cresciute del 7%, un incremento importante, anche perché cresciute ancora di più dal 2022 che non era andato male anche se aveva avuto un piccolo rallentamento dettato “dalla diminuzione del potere d’acquisto sia alla crisi che ha investito il sistema distributivo con gli intermediari in crisi. L’impatto non è ancora quantificabile e quindi l’unica cosa da fare è aspettare e osservare cosa accadrà“.
L’importante, nonostante questi buoni risultati del vecchio e dell’inizio del nuovo anno è non restare fermi e cullarsi sugli allori, anche perché secondo Zoppas sarebbe un delitto e un peccato. Per il presidente di Ice è proprio adesso il momento in cui bisognerebbe spingere: “Alcuni indicatori, come per esempio quello dell’inflazione la cui corsa è rallentata, ci dicono che l’Italia può essere più competitiva rispetto ad altri Paesi e quindi dobbiamo lavorare per sfruttare questo potenziale“.
I mercati chiave della moda made in Italy, quelli più importanti, in questo momento sono in crisi, e sono “i nostri maggiori importatori”, secondo Zoppas bisogna puntare su altro e quasi andare a scoprire nuovi mercati: “E’ il momento di stabilire un contatto con mercati di nicchia ad alto potenziale come quelli del Sud Est Asiatico, tra cui Singapore, Indonesia e Filippine, e l’India, con la quale abbiamo in corso un dialogo crescente“.