“Non solo chi ha sparato davvero, ma c’è un altro interrogativo al quale di sicuro la Procura sta cercando di dare una risposta: la mini pistola era stata caricata già o è stata caricata al momento dello sparo?”. Lo dice a Notizie.com la criminologa Laura Volpini, a proposito dell’inchiesta sul caso Capodanno che vede indagato il deputato di FdI Emanuele Pozzolo
“Non posso che inchinarmi al segreto istruttorio: ci sono delle indagini in corso, sarebbe improprio, forse addirittura delittuoso, se rivelassi qui cose, ammesso che le sapessi e che in verità non so, il segreto istruttorio in questo caso è stato per fortuna doverosamente tutelato”.
Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha risposto ieri in Aula al Senato a un’interrogazione presentata dal leader di Iv Matteo Renzi sul caso Pozzolo, il deputato Fdi sospeso prima dal partito e poi dal suo gruppo parlamentare, dopo il colpo partito dalla sua mini pistola la notte di Capodanno, durante il veglione di Rosazza organizzato dal sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Quello sparo ha causato il ferimento dell’elettricista Luca Campana, genero del capo scorta dello stesso sottosegretario. Pozzolo, che è indagato dalla procura di Biella per lesioni colpose, accensioni pericolose e omessa custodia di armi ha sempre dichiarato sin qui di non essere stato lui ad esplodere il colpo. Pozzolo deve ancora essere convocato e ascoltato dalla Procura.
Caso Pozzolo, Nordio: “Non posso che inchinarmi al segreto istruttorio”. Renzi: “Reticenza omertosa di fronte alla verità”
“Se domani dovessero emergere da parte della magistratura ricostruzioni adeguate e obiettive sarei il primo a riferirle qui. Ora ci inchiniamo all’autonomia e alla tanto decantata indipendenza della magistratura”, ha aggiunto poi il ministro Nordio sempre ieri in Senato, “C’è un’indagine in corso, noi non possiamo in questa sede introdurre il condizionale, introdurre l’ipotetico. Aspettiamo che sia la magistratura ad accertare cosa sia avvenuto realmente quella sera, e poi non ci sottrarremo alle risposte, anche politiche, che dovremmo dare”. Ma la La risposta di Nordio non è piaciuta a Matteo Renzi, per usare un eufemismo. “E’ chiaro che qualcuno sta mentendo agli italiani – ha sottolineato il leader di Iv – ma lei signor ministro è in grado di ricostruire che cosa è successo? Perchè qui qualcuno poteva morire, e se vi sembra questo il modo di svolgere il lavoro di deputato non è così che la pensiamo noi, abbiamo evidentemente due concetti diversi di dignità”. Renzi in aula si è poi rivolto alla maggioranza: “Io ritengo che questa vicenda denoti un’incultura istituzionale spaventosa, un utilizzo proprietario della Polpen e una reticenza omertosa di fronte alla verità. La notte di Capodanno avete toccato il fondo, cercate di rialzarvi”.
Insomma, il caso Pozzolo è sempre di più un fattaccio politico. E nonostante dalla notizia dell’ “incidente” siano trascorsi 12 giorni, il mistero si fa sempre più intricato. Ecco perchè Notizie.com ha voluto chiedere alla nota criminologa Laura Volpini, quale idea abbia maturato sull’inchiesta come osservatrice esterna.
Caso Pozzolo, la criminologa Volpini a Notizie.com: “In attesa delle risultanze dello stub, restano due grandi interrogativi”
Dottoressa Volpini, da osservatrice esterna e in qualità di criminologa ovviamente, qual è il suo pensiero sul caso Pozzolo? Il deputato di FdI sospeso prima dal partito e poi dal suo gruppo parlamentare, mente o dice la verità quando afferma che non sia stato lui a premere il grilletto?
“Domanda complicata alla quale dare una risposta certa senza essere tra chi ha assistito ai fatti, o tra chi oggi deve indagare sullo sparo avvenuto in quel veglione di Capodanno. C’è intanto un testimone che dice di aver visto e lo stesso ferito che accusa Pozzolo. Dunque occorre rigorosamente attenersi alle testimonianze. Ovviamente va aggiunto che l’indagato, ovvero il deputato di Fratelli d’Italia, ha affermato che dimostrerà alla Procura di non essere stato lui a far esplodere il proiettile dalla mini pistola di sua proprietà, per la quale detiene o meglio deteneva, un regolare porto s’armi. C’ è un fatto: Pozzolo aveva rifiutato nell’immediatezza di fornire gli abiti che indossava la notte dell’accaduto agli investigatori. Abiti che sono stati sottoposti allo stub. Chi non ha niente da nascondere non indugia su un fatto tanto importante. Prima domanda: perchè lo fatto? “
Lei che spiegazioni si dà?
“Faccio solo dei ragionamenti: se non fosse stato Pozzolo a sparare, avrebbe in quel caso ceduto l’arma. Cosa che comunque viola l regole note a chi ha un porto d’armi., esponendo i presenti al rischio di un uso improprio e pericoloso. Pertanto escludo che la pisola possa essere stata ceduta ad altri, almeno per rigor di logica. Il dato certo è che si tratta di un fatto grave che coinvolge un deputato della Repubblica e in qualche modo anche un sottosegretario alla Giustizia. Anche se l’onorevole Delmastro si è chiamato fuori, sostenendo che al momento del colpo esploso si trovasse fuori dai locali in cui si svolgeva la festa”.
Tra i dubbi che la politica, e forse anche la Procura, indaga c’è proprio quello che riguarda il sottosegretario del Governo Meloni. Delmastro era realmente fuori dai locali della festa, e se era fuori perchè nessun uomo della sua scorta era con lui?
“A quest’unica variabile del comportamento della scorta potremmo attribuire anche questa spiegazione: era un veglione di fine anno, il clima era familiare. Magari non è stata presa in considerazione l’idea che Delmastro corresse rischi, allontanandosi fuori per portare pacchi o cibo alla sua auto, come lo stesso sottosegretario ha raccontato. Il punto è anche un altro. Ho letto dalla testimonianza del ferito e dei testimoni, che Pozzolo fosse “allegro” quella sera. Ecco perchè anche io insisto sull’aspetto morale: i depositari della democrazia dovrebbero dare attraverso i comportamenti il buon esempio. Se sei a festeggiare Capodanno e la serata è di quelle particolari, è prudente non portare la propria pistola con sè. Poi però va atteso uno step fondamentale”.
Quale?
“L’esito dei risultati dello stub, che potrebbero avvalorare la testimonianza del ferito, come rendere evidente che a sparare non sia stato Pozzolo. Gli esperti balistici dicono che gli indumenti, anche se scossi, trattengono i residui della polvere da sparo. Quindi in caso di esito negativo si aprirebbero eventuali scenari. In più resta determinante la testimonianza che Pozzolo renderà alla Procura. L’indagato non è stato ancora convocato. Plausibile si attendano proprio gli esiti di quegli esami. E se anche Pozzolo li avesse lavati, cosa difficile considerato che l’indagato li ha comunque consegnati 7 ore dopo i fatti agli investigatori, ad ogni modo credo sia possibile stabilire quale trattamento abbiano subito. E comunque sullo sparatore i residui restano”.
Quale altra curiosità ha avuto e ha ancora dottoressa, pensando all’arma dalla quale è partito il proiettile?
“Pistola piccola, molto particolare, quasi un’arma da donna. Non facile da maneggiare proprio per le sue dimensioni. Non tutte le mani si adattano o afferrano in maniera adeguata l’impugnatura. Ma il dubbio più grande e importante al quale dare risposta, e sono convinta che anche su questo la Procura stia lavorando, è un altro: la mini pistola era già carica al momento del colpo partito? Oppure è stata caricata in quel momento? Perchè è inconfutabile , che se anche il proiettile è stato sparato in maniera involontaria, il colpo in canna ci fosse. Altrimenti quel mini revolver, anche se dato incautamente ad altra persona, non avrebbe sparato”.