Gianluca Rocchi fa un mea culpa sugli errori commessi dai direttori di gara e dal Var, ma poi si sfoga in conferenza stampa: “Così non va bene”.
E’ un Gianluca Rocchi arrabbiato quello che si è presentato in conferenza stampa per fare il punto sulla prima parte di stagione. Il designatore ha ammesso alcuni errori commessi in stagione, ma allo stesso tempo puntato il dito nei confronti di molti club dopo quanto successo nelle ultime episodi.
Vicende che hanno portato Rocchi a chiedere alla Giustizia Sportiva il pugno duro e maggiore rispetto nei confronti dei direttori di gara. E il weekend è ormai alle porte e vedremo se l’appello da parte del disegnatore sarà ascoltato oppure no.
Sono otto gli errori gravi riconosciuti da Rocchi in questa stagione. Si parte dal rigore non dato al Bologna per il contatto in area tra Ndoye e Iling. Si prosegue con l’espulsione di Baschirotto che è stata considerata ingiusta in Monza-Lecce.
Altro errore è il giallo (doveva essere da rosso) dato a Berardi per un fallo su Bremer in Sassuolo-Juventus. Alla sesta giornata non era da annullare il gol a Ferguson in Monza-Bologna. Poi arriviamo agli episodi che stanno facendo molto discutere in queste ultime settimane. In Genoa-Juventus Malinovskyi andava espulso e non ammonito per il fallo su Yildiz. Due giornate dopo è il Grifone ad essere penalizzato visto che il gol di Arnautovic doveva essere annullato per fallo di Bisseck su Strootman. Tutto confermato anche nell’ultimo turno con l’errore in Inter-Verona sul gol di Frattesi (c’era il fallo di Bastoni su Duda) e in Sassuolo-Fiorentina il gol di Thorsvedt era da convalidare. E’ questo l’errore più grave secondo Rocchi.
Dopo l’ammissione, arriva anche lo sfogo da parte di Rocchi. “Le ultime due giornate abbiamo sbagliato, ma non possiamo accettare di tutto – ha detto il designatore in conferenza stampa riportato da La Gazzetta dello Sport – avete visto cosa è successo nel derby? C’è da mettersi le mani nei capelli. A Salerno Guida stava per essere aggredito negli spogliatoi da un tesserato. Noi diciamo basta, non accettiamo più queste cose e chiedo il pugno duro della Giustizia Sportiva“.