Sparo Capodanno, Emanuele Pozzolo punta il dito contro Andrea Delmastro: lo fa rilasciando una intervista al quotidiano ‘Il Foglio’
Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano “Il Foglio” Emanuele Pozzolo si è voluto togliere qualche sassolino dalla scarpa. Tanto da scagliarsi contro il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. Quest’ultimo anche lui presente, insieme alla sua famiglia, in quel di Rosazza dove un gruppo di 35 persone ha festeggiato il nuovo anno. Il tutto rovinato con lo sparo di una pistola da parte dello stesso deputato sospeso di Fratelli d’Italia che ha colpito e ferito ad una gamba un uomo di 31 anni, vale a dire Luca Campana.
Non le manda a dire neanche al suo (quasi ex) partito. Queste sono alcune delle sue affermazioni a riguardo: “Dentro Fdi stanno accadendo cose strane. Si cerca di uccidere me per salvare altri. Mi stavo occupando del Piano Mattei, sarei dovuto intervenire in Aula. Il colpo? Capisco il clamore mediatico, ma è un fatto di cronaca che devo affrontare con i magistrati. Sono passato come un parlamentare della Repubblica che, in una sala piena di gente, ha tirato fuori la pistola e ha sparato due colpi come Terence Hill colpendo un tizio“.
Sempre su quella sera rivela: “C’è una verità fattuale e giuridica che mi accomuna a qualsiasi cittadino. Non faccio la vittima, ma è tutto spropositato“. Su Delmastro (che in più di una occasione ha rivelato di non trovarsi in quella sala visto che stava portando degli avanzi di cibo in macchina senza la scorta) fa sapere: “Andrea è come mio fratello Michele, almeno fino alla notte di Capodanno poi è scomparso. Non ci siamo più sentiti. Ora sembra che si voglia tutelare più una terza persona e buttare me dalla torre“.
Nell’intervista parla anche di Pablito Morello, agente della polizia penitenziaria e caposcorta del sottosegretario. Per il coordinatore di Fdi, Giovanni Donzelli, chiunque abbia sparato non cambia la posizione di Pozzolo: “Se ha sparato Morello? A naso direi di sì. Su Delmastro direi che 300 metri di distanza sono tanti. È facile capire che c’è stata un’esagerazione. Non capisco perché esagerare troppo“.
In conclusione ammette: “Andrea davanti a me non c’era, sono onesto. Non capisco perché ammette esagerando di trovarsi distante da me. Non capisco l’utilità“. Sulle parole di Matteo Renzi che ha criticato la posizione della scorta lontano dallo scortato fa sapere: “Non ha tutti i torti“.