“La mia è un’acuta riflessione. Acuta sottolinei”. Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia, risponde così a Notizie.com quando gli chiediamo della sua posizione di apertura sul tema terzo mandato. “Se appiani lì, risolvi pure caso Sardegna”
Si terranno la settimana prossima le audizioni di Giuseppe Conte e Giorgia Meloni davanti al Giurì d’onore della Camera, chiesto dal leader del M5s contro la presidente del Consiglio per le sue dichiarazioni in Aula sul Mes. Come si legge nel calendario delle sedute della commissione speciale presieduta da Giorgio Mulè di FI, Conte sarà ascoltato giovedì, al termine delle votazioni del mattino in Aula alla Camera.
L’indomani toccherà a Meloni, alle 12 presso la Biblioteca del presidente, a Montecitorio. “Sono stato incaricato da due settimane…veramente”. Ci risponde così il vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia Giorgio Mulè, quando lo chiamiamo questa mattina al telefono. L’onorevole è in viaggio in macchina. Le gallerie che attraversa rendono disturbata la linea, ma i pochi minuti di conversazione sono sufficienti per avere risposte su una serie di temi sui quali la politica, soprattutto a destra, si sta dividendo.
“Le convocazioni del Presidente Meloni e di Giuseppe Conte saranno tutte segrete e non ostensibili. I commissari saranno presenti e potranno rivolgere delle domande, ma i verbali delle audizioni saranno solo consultabili in presenza e non fotografabili. Gli auditi potranno portare una documentazione ovviamente e il Giurì d’onore si dovrà pronunciare entro il 9 febbraio”. Ma il motivo vero per il quale abbiamo voluto parlare direttamente con l’onorevole Mulè è un altro. La rassegna stampa del mattino, indica nel deputato uno degli aperturisti del partito guidato da Antonio Tajani, per quel discusso terzo mandato sulle candidature alle regionali del 2024 e del 2025. Il Carroccio ha in realtà depositato una Pdl. Fratelli d’Italia si dice nettamente contraria al terzo mandato, Meloni in conferenza stampa lo scorso 4 gennaio rispose che la questione dovrebbe essere decisa dal Parlamento.
Questione che il partito di Matteo Salvini vorrebbe affrontare e portare a casa, per dare a Zaia il via libera alla terza ricandidatura nelle regionali del 2025. Il Veneto è regione importante e il leader della Lega, vede da sempre l’attuale governatore come colui che potrebbe contendergli il partito. Dunque se riconfermato, sarebbe un “problema” in meno per lui. Poi, il terzo mandato potrebbe essere anche contropartita politica sull’intricato nodo delle regionali in Sardegna. Posizioni granitiche: Truzzu, sindaco di Cagliari ha iniziato la propria campagna elettorale per la coalizione di centrodestra civica, sardista e autonomista. Lui, giovane di Atreju e l’uomo che vuole Meloni. Christian Solinas, candidato uscente dell’isola, è invece il nome sul quale si è asserragliata la Lega, anche se Matteo Salvini, come ha scritto Sallusti, avrebbe fatto trapelare che “non si può morire di Sardegna”. Di fatto lo stallo ancora c’è, e Solinas non ha compiuto quel gesto: ovvero il passo indietro, che per la coalizione vorrebbe dire correre unita in Sardegna per Paolo Truzzu.
Il quadro sin qui descritto, serve per motivare la telefonata al Vicepresidente della Camera Mulè, che a dispetto di Tajani, vedrebbe invece bene il terzo mandato, magari non per tutti i governatori delle regioni, ma per alcuni sì. “Sul terzo mandato la mia è una posizione di acuta riflessione. Acuta, lo sottolinei. Tutto ovviamente ha origine dalla Regione Veneto. Per la quale io credo si possa fare un’eccezione. Come è possibile normare una cosa del genere, senza estendere il terzo mandato a tutti? Credo ci si possa sedere nel centrodestra e decidere in base al singolo candidato meritevole…Non conviene e non serve essere granitici come i grillini! Insomma deroghe che verrebbero riconosciute a personalità di partito. Tutto questo ha a che fare anche col caso Sardegna? Beh, se appiani su questo, allora tutto si potrebbe ricomporre, e anche la querelle interna al centrodestra sul caso regionali in Sardegna potrebbe trovare distensione”. Chissà se la prospettiva Mulè non sia alla fine, la soluzione a tutto…