Filippo Turetta continuerà a rimanere nella cella di infermeria: ne parla la direttrice del carcere che svela gli ultimi aggiornamenti
Un trasferimento ad un altro. Dopo la sezione di Psichiatria è stato portato in quella dell’Infermeria del carcere di Montorio Veronese. Filippo Turetta, il killer di Giulia Cecchettin (sua ex fidanzata), continuerà a rimanere nella cella dell’infermeria. Lo ha affermato la direttrice del carcere, Francesca Gioeini. Quest’ultima ha rivelato le ultime novità in merito alla sua situazione. A quanto pare il ragazzo continua ad essere sempre più taciturno e con lo sguardo “perso” a fissare il vuoto.
La direttrice della struttura, inoltre, ha fatto sapere che continuerà a rimanere lì fino a quando la squadra che lo sta tenendo sotto osservazione lo riterrà necessario. La sua valutazione, quindi, durerà ancora per un altro po’ di tempo. Il 22enne condivide la cella con un altro detenuto.
In queste ultime settimane sono scattate delle nuove polemiche in merito al fatto che il ragazzo avesse qualche tipo di favoreggiamento o altro. In merito a ciò è intervenuto direttamente il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro: “Qui non si applica nulla del genere nei confronti di nessuno“.
Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Gazzettino” pare che Turetta da quasi due mesi (per la precisione sette settimane) condivide un letto a castello con un altro detenuto. Si tratta di un 60enne. Questa la decisione dell’istituto penitenziario. I vertici alti del carcere, infatti, hanno pensato che questo tipo di compagnia potesse giovarlo e ad iniziare ad aprirsi. Magari con l’obiettivo di poter accoppiare dei detenuti che hanno gli stessi problemi psichici o disturbi fisici.
Il sottosegretario, come aveva annunciato nel mese di dicembre, si è recato nel carcere di Montorio Veronese. Delmastro ha risposto così ad alcune domande dei giornalisti: “Non siamo venuti qui per fare polemiche. In questa struttura non si applicano trattamenti di favore nei confronti di nessuno. Le decisioni su quelle che possono essere le attività trattamentali e ricreative, adeguate a ciascun utente, vengono prese da personale qualificato”.
Gli agenti della polizia penitenziaria, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano locale, affermano che Turetta si muove pochissimo dall’interno della sua cella ed il suo sguardo è sempre perso nel vuoto. Non parla con nessuno da settimane. L’ultima conversazione il 3 dicembre quando nel carcere andarono a trovarlo i suoi genitori.