Barbara Floridia, presidente Vigilanza Rai ed esponente M5s, in un’intervista a ‘Il Fatto Quotidiano’ si sofferma sulla situazione Rai.
Da tempo si parla di una Rai di stampo meloniano. Un tema che Barbara Floridia, esponente pentastellato e presidente Vigilanza di viale Mazzini, affronta in un’intervista ai microfoni de Il Fatto Quotidiano.
L’esponente pentastellato sottolinea che “è ovvio che la maggioranza di governo voglia imporre una sua narrazione e utilizza anche la Rai. Il problema è che la riforma Renzi glielo consente e, quindi, la responsabilità è proprio di questo provvedimento“.
In questa intervista la Floridia sottolinea come “l’occupazione del potere in Rai è sotto gli occhi di tutti. Anche in passato succedeva questo anche se forse in maniera più delicata ed elegante, senza direttori che andavano a rivendicare u un palco la propria appartenenza. L’attuale legge Renzi consente al governo di gestire il servizio pubblico nazionale e per questo motivo ribadisco che la riforma della governance non è assolutamente rinviabile“.
L’esponente pentastellato si sofferma sulla vicenda Gasparri-Ranucci: “Mi dispiace che una istituzione come la Vigilanza abbia dovuto vivere una delle sue pagine non migliori, per utilizzare un eufemismo“.
Negli ultimi mesi dalla Rai diversi conduttori sono andati via e Floridia su questa vicenda ha le idee molto chiare: “Alcuni di loro avrebbero dovuto aspettare e vedere se davvero non c’erano le condizioni per lavorare. Allora in quel caso mi avrebbero avuto al loro fianco. Forse qualcuno ha avuta troppa fretta di andarsene. Potevano provarci. Ascolti flop? Non mi permetto di intervenire sul lavoro dei direttori, ma alcune scelte dovrebbero essere analizzate“.
Un passaggio anche sul taglio del canone e l’aumento della pubblica. “La prima cosa è una riforma farlocca, un gioco delle tre carte fino a se stesso – sottolinea Floridia – una manovra elettorale che mette in grande difficoltà chi deve lavorare al piano industriale. E l’incremento degli spot potrebbe snaturare la funzione e il ruolo dl servizio pubblico“.