L’attore, tifosissimo giallorosso, ha parlato in esclusiva a Notizie.com: “Non ho mai capito la differenza di rendimento tra le partite in Europa e quelle di campionato. De Rossi? Giusto puntare su un simbolo come lui”
Una giornata infuocata per la Roma. L’esonero improvviso, il via-vai a Trigoria: il “via” è José Mourinho, il “vai” Daniele De Rossi, bandiera che ora prova a sventolare anche in panchina, cercando di risollevare una classifica che piange. “Sono dispiaciuto, ma la decisione è giusta”: Antonello Fassari, attore di fede giallorossa, commenta in esclusiva a Notizie.com l’addio allo Speciale One, ufficialmente comunicato stamattina.
Antonello Fassari, Mourinho esonerato: te l’aspettavi?
“Assolutamente no. È successo all’improvviso, proprio com’era cominciata la sua esperienza sulla panchina della Roma. Anche lì eravamo rimasti tutti spiazzati dalla notizia”.
Qual è ora il tuo sentimento?
“Sono dispiaciuto soprattutto per la Roma, speriamo che si trovi presto una quadra. Così non si poteva andare avanti. Spesso si parla in modo critico della rosa, eppure ci sono squadre che sono inferiori sulla carta e che comunque camminano…”.
I risultati hanno condannato lo Special One: sei d’accordo con la decisione presa dalla società?
“Mi chiedo come mai ci sia sempre stata questa differenza tra le coppe e il campionato. La squadra adesso è piena di azzoppati, le difficoltà sono evidenti. Tanti tifosi ora sono divisi nelle opinioni, non so se tra tecnico e calciatori sia successo qualcosa”.
Mourinho è stato l’allenatore dei sold-out all’Olimpico. Ci saranno dei rimpianti?
“Mi dispiace per quello che ha rappresentato, però per i risultati la decisione è giusta. Un altro tecnico sarebbe stato allontanato di sicuro. Certo, con Mourinho c’è stato tanto entusiasmo, lo stadio sempre pieno. E poi ha vinto un trofeo, quasi due. Ripeto, non ho mai capito la differenza di rendimento tra Serie A ed Europa. Forse è da attribuire a una rosa poco lunga, se poi ci si mettono gli infortuni…”
Quanto hanno pesato le assenze?
“Faccio i nomi di Smalling e Matic. Soprattutto il secondo era tanta roba a centrocampo”.
Al di là di tutto, quanto sarà complicato per De Rossi sostituirlo?
“Lui è la Roma, non si discute. La società ha fatto bene a mettere in panchina un simbolo, per noi è qualcosa di importante. Non è arrivato qualcuno da fuori, c’era bisogno di uno così nello spogliatoio. De Rossi, in questo, sono sicuro che è fortissimo”.
La Roma può arrivare tra le prime quattro? Cosa ti aspetti dal resto della stagione?
“Secondo me la possibilità c’è. Bologna, Fiorentina, Atalanta e tutte le altre perdono punti per strada, più o meno le squadre si equivalgono. Bastano 3-4 vittorie di fila e si risale in classifica”.