Cominciano ad affiorare le prime ricostruzioni fatte dalle forze dell’ordine nei momenti successivi all’episodio accaduto alla cena di Capodanno con il ferimento di un giovane operaio
Una ricostruzione fedele da parte di Emanuele Pozzolo. “La pistola mi è scivolata dalla tasca del giubbotto” poi subito “qualcuno” che “l’ha raccolta e ha armato il cane” lasciando poi partire involontariamente il colpo. Secondo quanto ha riportato il quotidiano La Stampa di Torino è stata questa la dichiarazione che ha reso il deputato di Fratelli d’Italia il giorno dopo la sera di Capodanno, ovvero il 1 gennaio del 2024, quando è stato sentito dai carabinieri in caserma ad Andorno.
Sono parole fondamentali che potrebbero essere decisive per quanto è avvenuto la sera di Capodanno e col ferimento del povero elettricista trentunenne Luca Campana, genero di Paolo Morello, il capo-scorta del sottosegretario Andrea Delmastro, tutti presenti alla festa de cenone. La Stampa, inoltre, ribadisce che si tratta di un racconto diverso da quello che si stava delineando nelle ore successive e nei giorni successivi. Secondo Pozzolo alcuni testimoni “raccontano una scena molto diversa una scena diversa sia Morello che Campana. I due sono d’accordo sul fatto che era Pozzolo a maneggiare la pistola, anche con una certa difficoltà: ‘Non sembrava esperto nell’usarla’. Secondo il ferito, forse per mostrare il tamburo, l’avrebbe anche appoggiata sul tavolo per poter esercitare una maggior pressione e in quel momento sarebbe partito il colpo. Morello mette a verbale di aver sentito distintamente il genero rivolgersi al deputato per dirgli ‘mi hai sparato”.
“Subito dopo Morello precisa di aver sì afferrato la pistola ‘con entrambe le mani’, ma per metterla in sicurezza, confermando quindi che su questa si troveranno anche le sue impronte digitali“, una ricostruzione fedele che il quotidiano La Stampa ha riportato e probabilmente ripreso dall’audizione che lo stesso deputato ha reso ai carabinieri il giorno dopo il cenone e soprattutto il fattaccio.
Ma non è tutto. Pozzolo avrebbe continuato a raccontare e a specificare che lui non aveva mai sparato. E che le uniche versioni che sono nel fascicolo dell’indagine sarebbero quelle di Morello e di Campana, sentiti in procura a Biella qualche giorno dopo la serata della cena di Capodanno. Ora si aspetta che la stessa Procura richiami Pozzolo per ufficializzare e controfirmare quelle dichiarazioni spontanee che ha reso davanti ai carabinieri.