Ristoratrice trovata morta, svelati i risultati dell’autopsia: gli ultimi aggiornamenti di questa tragica ed assurda vicenda
Arrivano delle importantissime novità in merito alla morte di Giovanna Pedretti, ovvero la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano divenuta famosa per aver risposto ad una recensione omofoba in rete. La stessa recensione che, però, ha sollevato moltissimi dubbi (a quanto pare si trattava di un fake). Tanto è vero che la donna, a quanto pare, non avrebbe retto a tutta questa pressione mediatica ed avrebbe pensato per il folle gesto di togliersi la vita. Lo ha fatto nei pressi del fiume Lambro dove il suo corpo è stato ritrovato nella serata di domenica.
Negli ultimi minuti è terminata l’autopsia sul corpo della donna. I risultati parlano chiaro: l’esame autoptico parla di morte per annegamento. Sono state ritenute superficiali le ferite rinvenute sui polsi, braccio, gamba e collo. Qualcosa di nuovo ed importante potrebbe giungere anche dall’analisi del suo cellulare. Il dispositivo elettronico è finito in acqua e non è stato ancora riattivato.
Nel frattempo, nel corso delle indagini, ci sono ancora moltissime cose da chiarire. In primis l’autopsia dovrebbe accertare il suicidio. Anche se, su questo, gli inquirenti non hanno alcun tipo di dubbio. Resta, però, da capire quali siano stati gli ultimi istanti di vita da parte della donna e, appunto, risalire alla recensione che ha fatto nascere moltissimi dubbi e polemiche da parte degli utenti.
Gli stessi che le hanno puntato successivamente il dito contro (dopo che aveva ottenuto un importante successo) perché pensavano volesse fare solamente pubblicità alla sua pizzeria “Le Vignole“. In merito a ciò verrà chiesto anche l’importante collaborazione da parte di Google per poter accelerare le pratiche. La Procura di Lodi, pochi giorni fa, ha aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio“.
Proprio su questa vicenda della recensione la Pedretti, la sera prima del ritrovamento del suo cadavere, era stata convocata dai carabinieri per fornire ulteriori dettagli in merito a questa vicenda. In quella occasione aveva confermato l’esistenza del cliente autore di questi commenti omofobi e discriminatori anche contro i disabili. Anche se non era stata in grado di fornire una descrizione precisa dell’uomo e nemmeno di conoscerlo. In quella occasione era stata accompagnata dal marito visto che la donna era apparsa decisamente molto turbata e scossa.