Andrea Orlando, esponente del Pd, in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ si sofferma sulle prossime Europee e lancia una stoccata anche al Pd.
Si avvicinano sempre di più le Europee e ben presto i leader dovranno sciogliere le ultime riserve. In casa Pd c’è attesa per la decisione di Schlein e per Orlando è arrivato il momento comunicare la scelta. “Io pro e i contro ormai sono chiari e non mi affiderei alla tradizione – sottolinea l’ex ministro in un’intervista al Corriere della Sera – non c’è bisogno di consigli o di altro. Si prenda una decisione, non si può fare tutto ciò un tema cruciale dei prossimi mesi perché non lo è“.
“Non mi focalizzerei sul duello tra Meloni e Schlein – aggiunge Orlando – mi sembra che gli italiani siano preoccupati da altri temi, a partire dal carovita“.
Da parte di Orlando delle frecciatine anche ai pentastellati: “Il M5s non si allea con noi solamente quando il candidato è loro. In Abruzzo, per esempio, siamo insieme con n profilo diverso. Di certo c’è un lavoro di costruzione della coalizione ancora tutto da fare. Siamo in ritardo e ci sono molte ambiguità e reticenze da parte del MoVimento che vanno denunciate“.
Un passaggio anche sul conclave del Pd previsto a Gubbio: “Ho un impegno legato ad una crisi aziendale della mia regione e quindi penso che riuscirò solamente a passare, ma non a starci“.
Orlando si sofferma anche sulle tensioni registrate all’interno del Pd nei giorni scorsi sul tema della risoluzione di maggioranza sull’Ucraina: “Io penso che ci sia stato un deficit comunicativo. In verità alla Camera il voto è stato compatto, poi ci sono stati pensieri diversi su singoli punti, ma la nostra posizione su questo tema è sempre stata molto chiara“.
“Il Pd ritiene che bisogna continuare a supportare l’Ucraina, ma non riteniamo che il governo sia credibile sul fronte dell’iniziativa diplomatica“, sottolinea ancora l’ex ministro.