“Il Giurì d’onore non è una sceneggiata tra Conte e Meloni, ma solo di Conte, che in evidente crisi di visibilità, ha trovato un mezzo per far parlare di sé”.
Non usa mezzi termini Francesco Filini, responsabile del programma e deputato di Fratelli d’Italia, per commentare il ricorso al Giurì d’onore da parte del leader del Movimento 5 Stelle ed ex premier, dopo le dichiarazioni sul Mes di Giorgia Meloni del 13 dicembre in Parlamento.
La presidente del Consiglio è stata ascoltata oggi, venerdì 19 gennaio, per circa un’ora. Ieri invece, è stato sentito Giuseppe Conte. Una relazione pronta entro il 9 febbraio verrà letta in Aula. “Attendiamo con grande serenità e anche con trepidante attesa il responso del Giurì d’onore. Siamo convinti che dimostrerà ancora una volta che sulla questione Mes, Conte ha dimostrato tutta la sua arte trasformista e camaleontica”, dichiara Filini.
Dice arte “trasformista e camaleontica”?
“Sì. Siamo di fronte a una persona che chiama il Giurì d’onore per difendere il fatto che lui ha ricevuto mandato parlamentare per firmare il Mes e che lo ha fatto nella pienezza dei suoi poteri. Salvo poi, recentemente, votare contro. Questo fa vedere chi è realmente Conte: una persona incoerente, capace di dire tutto e il contrario di tutto”.
Onorevole Filini, è d’accordo con il leader di Azione Carlo Calenda quando dice che si tratta di una sceneggiata tra Conte e Meloni?
“No, non sono d’accordo. Non è una sceneggiata tra Conte e Meloni, ma solo un mezzo che ha trovato Conte per far parlare di sé, perché è in evidente crisi di visibilità. Quindi deve trovare qualsiasi escamotage per far parlare di sé. Non è una sceneggiata tra Conte e Meloni, ma solo di Conte”.
Cosa si aspetta dalla relazione che sarà pronta entro il 9 febbraio?
“Mi aspetto che sarà accertato ciò che è evidente: non è stata offesa l’onorabilità di nessuno. Semplicemente sono state fatte considerazioni legittime di contestazione di ciò che è avvenuto in passato e che sono di carattere esclusivamente politico. Credo che in Parlamento sia ancora legittimo farle. Nessuno ha offeso qualcuno”.
Cosa succederà dopo la relazione del 9 febbraio? Ci saranno conseguenze politiche?
“Mi aspetto che dopo che il Giurì d’onore avrà dimostrato che non è stata offesa l’onorabilità da parte di nessuno, Conte chieda scusa”.