Il conduttore di Report parla a Notizie.com e insiste: “Ma quale piano, c’è solo giornalismo e le notizie, basta. Abbiamo massacrato Speranza sul piano pandemico e Conte con le mascherine, finimmo per essere “I nemici del Cremlino…”
“Quando la gente non è indipendente, l’indipendenza non la capisce anzi li fa sentire frustrati perché vedono che c’è un giornalismo possibile e diverso e non ammettono che si può fare. E’ questo il vero nodo, il vero problema…“. A parlare così a Notizie.com è Sigfrido Ranucci, il giornalista e conduttore di Report, ancora al centro delle polemiche per le inchieste che sta portando avanti da tempo e su alcuni temi specifici. Così dopo la vicenda Santanché, Sgarbi, quella della famiglia La Russa o Gasparri, adesso c’è un’interrogazione alla Commissione di Vigilanza per il servizio del giornalista Giorgio Mottola sul papà della Meloni, ma anche lì, come ha fatto sul CorSera, Ranucci ci tiene a sottolineare un aspetto pure con Notizie.com: “Noi diamo notizie e sono o vere o false, non ci mettiamo lì a sindacare se ci sono opportunità politiche o meno. E, prima del servizio e anche dopo ho sottolineato per bene che le sorelle Meloni non hanno mai avuto a che fare con le vicende del padre. E avrei dato quella notizia sia che fosse o non fosse stata la Premier, altrimenti sarei stato accusato di autocensura…“.
Ancora una volta al centro della polemica politica, ma bisogna anche ricordare che per Ranucci è da sempre così, non certo da adesso. “Mai fatto servizi per opportunità, ma solo per dare notizie e tenere informate le persone, è questo quello che ci fa andare avanti, è solo il nostro lavoro“, la sottolineatura del giornalista che in effetti era stato messo quasi al bando dall’ex ministro della Sanità Speranza sulla vergogna del piano pandemico vecchio e obsoleto o dell’ex Presidente del Consiglio Conte sullo scandalo delle mascherine: “Quante puntate abbiamo sul piano pandemico quando c’era Speranza? Ne avremmo fatte sette o otto? Per non parlare della storia allucinante delle mascherine con Conte presidente del Consiglio, lì venimmo addirittura tra i nemici del Cremlino, ma per favore, basta. Noi siamo indipendenti e qualcuno non lo capisce o non lo vuole capire e questa cosa forse, crea frustrazione…“.
Rispetto all’ultima volta, Ranucci non andrà in Commissione di Vigilanza e specifica a Notizie.com: “L’altra volta venimmo convocati, non è come l’altra volta, adesso dobbiamo rispondere e stiamo aggiustando la risposta e la memoria insieme al collega Giorgio Mottola, e lo sto facendo in mezzo ai servizi che stiamo ultimando. Ma, dispiace per loro, perché sostanzialmente dicono una cosa che non è vera, anche perché attaccano il nome di Michele Riccio che non è un pentito ma ex ufficiale dei Carabinieri, che ha avuto problemi di natura giudiziaria ma in un altro contesto che non ha nulla a che vedere con La Russa o con altre situazioni. E poi non è stato mai e poi mai giudicato inattendibile, Ilardo, inoltre, che gli portava le informazioni a Riccio, secondo i magistrati che trattano di mafia, questo signore sarebbe stato un collaboratore di giustizia secondo solo a Buscetta. Ma la cosa più incredibile è che tutti parlano di questa cosa, ma tra le altre, lui aveva un cognato che gestiva call center con denaro pubblico, ma di cosa parliamo?. E’ il nostro lavoro e continueremo a farlo senza sosta“.
L’ultima (la puntata di Report in questione e tanto discussa andrà in replica sabato 20 gennaio alle 17,30) riguarda Maurizio Gasparri che nella prossima puntata tornerà ancora alla ribalta, ci racconta Sigfrido Ranucci: “Torneremo sul caso Gasparri e usciremo con una cosa fortissima sul senatore con un testimone, che fa parte della maggioranza di Governo, che ci dice una cosa allucinante di tutta questa storia, ci richiameranno…“