Il portiere rossonero sente le offese, si toglie i guanti e lascia il terreno di gioco seguito dai suoi compagni: cinque minuti la sospensione
Una decisione sorprendente. Che ha lasciato di stucco tutti, ma quando non ce la fai, non ce la fai. Ed è successo a Maignan, il portiere del Milan che all’ennesimo coro razzista ha chiamato l’arbitro e ha deciso di lasciare il campo. Come aveva fatto Coulibaly, durante un Inter-Napoli, richiamando l’attenzione dell’arbitro. I beceri cori razzisti della Dacia Arena hanno così spinto il portiere rossonero, al minuto 33, a lasciare la sua area, avvicinarsi alla propria panchina, da Stefano Pioli, e chiede il cambio.
Subito consolato da Kjaer e Theo Hernandez. Successivamente il portiere francese ha lasciato il campo e si è diretto nel tunnel degli spogliatoi, seguito da Adli. E’ stato Hernandez a chiamare la squadra e a dire ai suoi compagni, quasi uno a uno: “Lasciamo il campo”. Una scena bruttissima, ma che il portiere del Milan non ne ha potuto fare a meno. Da rimarcare che anche i giocatori dell’Udinese hanno abbracciato e cercato di sostenere l’estremo difensore rossonero in segno di solidarietà, con il direttore di gara Maresca che una volta aver fermato il gioco, tramite il quarto uomo e gli ispettori di Lega ha invitato lo speaker dello stadio a leggere il classico messaggio di avvertimento ai tifosi contro i cori razzisti. Un segnale forte da parte del portiere francese che è poi rientrato sul terreno di gioco e ha ripreso la gara tra i fischi del Dacia Arena. Adesso, il pubblico dell’Udinese rischia una squalifica pesantissima.