“E’ un periodo difficile questo, siamo molto attaccati, pensano di farci saltare il sistema nervoso, tirano fuori parenti, antenati, la qualunque”. Lo ha dichiarato Arianna Meloni, sorella della premier e responsabile della segreteria politica FdI, intervenendo al congresso fiorentino di FdI al teatro del Maggio musicale fiorentino
Parla poco. Pubblicamente. Ma quando “dichiara”, come si usa nel linguaggio giornalistico, non è mai banale, scontata. E soprattutto si avvale troppo del politichese e come la sorella, colei che guida il governo del Paese, va dritta al punto.
Arianna Meloni, responsabile della segreteria politica di FdI è intervenuta al congresso del partito al teatro del Maggio musicale fiorentino. “E’ un periodo difficile questo, siamo molto attaccati, pensano di farci saltare il sistema nervoso, tirano fuori parenti, antenati, la qualunque. Ma non ce la faranno, perche’ chi ha fatto un percorso come il nostro, non guidato da un interesse personale, va avanti. Non abbiamo scheletri nell’armadio”. Ha proseguito ancora Arianna Meloni, “E’ una fase difficile facciamo molte rinunce. Non posso piu’ uscire di casa con mia sorella, ma siamo concentrati e vogliamo fare bene. Non stiamo facendo questo percorso da soli ma con il sostegno di una grande comunita'”.
La questione familiare usata per umanizzare ed entrare in empatia. Arianna e Giorgia Meloni hanno anche questo tratto in comune. Poi nelle dichiarazioni della responsabile organizzativa della segreteria di Fratelli d’Italia, nonchè compagna del ministro dell ‘Agricoltura Francesco Lollobrigida, c’è ovviamente anche dell’altro: “Ora l’Italia e’ seguita come un esempio, ci seguono e ci imitano. In Ue siamo riusciti a portare avanti molte delle nostre idee sui flussi migratori che prima erano solo sulle nostre spalle. Siamo riusciti – sottolinea Meloni – a cambiare molte cose. C’e’ ancora tanto da fare, commetteremo degli errori, non siamo infallibili, ma quando accadra’ o ci sentiremo di non aver fatto abbastanza ciascuno di noi ricordera’ che siamo al Governo in buona fede, quello che stiamo facendo e’ perche’ ci crediamo. Vogliamo rimanere con i piedi per terra e lavorare al meglio delle nostre possibilita” .
“In questi anni si sono persi tanti valori, – ha detto ancora Arianna Meloni – abbiamo perso la nostra identità e davvero tante cose, questa è la prima cosa che dobbiamo ritrovare: la nostra comunità, basta con settanta milioni di individualità, bisogna riscoprire il nostro senso di essere un’unica comunità nazionale e di appartenenza. Con questo spirito approcciamo il nostro lavoro come governo. Adesso è il momento che possiamo mettere a terra tutte quelle cose che abbiamo sempre sognato e metterle tutte sotto una stessa bandiera, il nostro il tricolore”. Al teatro del Maggio fiorentino era presente anche il deputato e responsabile nazionale organizzazione FdI, Giovanni Donzelli, che ha allontanato, a parole, ancora una volta l’idea che, da settimane serpeggia dentro la coalizione di centrodestra, ( almeno secondo rumors e indiscrezioni ) quella ovvero di rapporti tesi tra i tre principali partiti che effettivamente hanno discusso prima sui candidati delle regionali in Sardegna, poi su quelli da schierare in Basilicata.
“Piacerebbe alla sinistra avere un centrodestra diviso con rapporti tesi, in realta’ i rapporti sono ottimi anche quando abbiamo opinioni diverse. In Sardegna ad esempio abbiamo dimostrato che riusciamo con serenita’ ma con determinazione a scegliere i candidati migliori per i territori. Il centrodestra non si divide, alla sinistra piacerebbe”. Queste le parole di Donzelli.