Sabino Cassese: “Autonomia e Premierato, la sinistra ha torto…”

Il famoso giurista spiega al quotidiano La Verità quello che pensa sulle riforme: “Le norme, non spaccheranno il Paese, lo uniranno di più. Mentre il premierato ci darà stabilità”

Un parere autorevole e sul quale nessuno può dire nulla. E a sentirlo parlare, se non è una sentenza, ci si avvicina parecchio. “L’autonomia differenziata non divide l’Italia, anzi la unisce di più. Il premierato? Darà stabilità di governo, consacrando il vincolo tra chi vince le elezioni e l’elettorato...”le parole sono del professor Sabino Cassese, famosissimo giurista e costituzionalista, molto ascoltato, sia a destra che a sinistra. Su di lui c’è la massima condivisione, ma non da adesso, bensì da sempre, anche perché sono anni che studia, conosce le norme e la Costituzione a memoria. Non solo. Il professore, al quotidiano La Verità, apre anche un altro argomento legato alla Capitale e ai poteri: “A Roma, invece, serve la ghigliottina: la Capitale è un malato grave, e per gestirlo servono organismi speciali“.

Il professore
Il Professore Sabino Cassese in occasione del Forum Enpaia (Ansa Notizie.com)

Eppure la sinistra attacca su tutti i fronti da questo punto di vista, ritenendo le modifiche costituzionali obsolete e pericolose, ma il professor Sabino Cassese, costituzionalista di fama, le giudica invece funzionali, tanto che sull’autonomia non ha dubbi: “È stato proprio il centrosinistra a introdurre nella Carta il concetto di autonomia differenziata, che avvantaggerà anche il Sud. Propongo di adottare la formula del Pnrr per il Meridione: fondi condizionati al rispetto dei tempi, e sanzioni per chi non li osserva”.

“Già adesso le leggi in materia di agricoltura sono diverse da una Regione all’altra”

La riformatrice
Il ministro per le Riforme Istituzionali Maria Elisabetta Casellati e ministro della Giustizia Carlo Nordio alla Camera (Ansa Notizie.com)

Il disegno di legge sull’attuazione dell’autonomia differenziata sta per arrivare in Senato, ma c’è chi ostacola tutto e la definisce un modo per dividere l’Italia, ma per il professor Cassese non è così che stanno le cose: “Se si attua la Costituzione, che prevede la determinazione dei Livelli essenziali delle prestazioni concernenti diritti civili e sociali da garantire su tutto il territorio, e il potere del governo di sostituirsi alle Regioni laddove la tutela di tali livelli non sia assicurata, ci si muove nella direzione di una maggiore unità nel Paese“.

Tanti criticano queste norme e queste novità perché così l’Italia avrà due velocità diverse e un rischio del genere potrebbe essere pericoloso, almeno questo è quello che sostiene l’opposizione. “Io non sono sicuro e nessuno ne può essere sicuro, perché la decisione presa nel 1948, poi realizzata nel 1970, di costituire 15 Regioni a statuto ordinario, si è incamminata sulla strada dell’autonomia, e autonomia vuol dire differenziazione, tant’è vero che già oggi le leggi in materia di agricoltura sono diverse da una Regione all’altra», dice e osserva il professor Sabino Cassese dall’alto della su esperienza.

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