L’economista e professore è un grande tifoso nerazzurro e a Notizie.com racconta di essere in estasi per le coppe, ma la “vera vittoria è il titolo. Lo Special One? Non può e non doveva essere trattato in quel modo…”
“Che bello vincere anche la Supercoppa, non ci si stanca mai e Inzaghi è davvero bravo con le coppe, ma adesso per la consacrazione ci vuole lo scudetto…“. Insaziabile il professore ed economista Carlo Cottarelli, grandissimo tifoso dell’Inter che, per vedere la partita con il Napoli, ha stoppato tutte le sue attività e a Notizie.com rivela la sua passione sfrenata per il tecnico nerazzurro: “L’ho sempre ammirato quando era alla Lazio, mi è sempre piaciuto tantissimo, lo invidiavo ai biancocelesti, lo ritenevo una specie di predestinato, ora è con noi e me lo sto godendo, mi piace molto“. Da come parla sembra quasi “innamorato“, Cottarelli, tanto che aggiunge: “Lo ritengo molto bravo e preparato e mi piace anche come fa giocare la squadra, quando veniva criticato non lo sopportavo, poi ha fatto vedere quanto è bravo…“.
Per il professore Cottarelli, talmente è tifoso che aveva ideato Interspac e un progetto di azionariato popolare, cosa che non ha affatto abbandonato “è lì sempre pronto“, ma adesso è concentrato sul campionato, anche perché ora c’è anche la Juve prima e mette un po’ di fastidio e soprattutto fretta ai nerazzurri, soprattutto a uno come Carlo Cottarelli che a Notizie.com spiega: “Eh la Juve lì mette apprensione, ma noi anche siamo forti e lo stiamo dimostrando, andiamo veloci, diciamo che recuperiamo la partita che dobbiamo recuperare, ma nel frattempo non commettiamo passi falsi, anche perché, va bene tutto, felice per la Supercoppa e le altre coppe vinte come tutti gli interisti, ma adesso vogliamo la consacrazione con lo scudetto, non facciamo scherzi. Speriamo di avere la fortuna che non ci ha assistito negli anni scorsi“.
Simone Inzaghi super, ma Carlo Cottarelli blocca subito sul nascere l’accostamento che qualcuno sta cominciando a fare con Mourinho e a Notizie.com spiega: “Il nostro tecnico non si tocca e con lo scudetto entrerà ancora più nel cuore non ci sono dubbi, ma Mourinho è Mourinho, nel cuore perenne e qualcosa di più. Anzi, sono molto dispiaciuto per quello che gli è capitato e come gli è capitato, tanto a pagare sono sempre gli allenatori, ma c’è modo e modo e, sinceramente, uno come lui, per quello che ha fatto e per quello che ha dato alla Roma, non meritava di essere trattato in quel modo. Ecco, quello non mi è piaciuto per niente, per gente come lo Special One ci vuole rispetto, poi uno può sbagliare o meno, ma nel suo caso non c’è stato rispetto“