Il Governatore del Veneto è stato uno dei maggiori promotori dell’autonomia differenziata, ma da anni: una soddisfazione doppia
Un gioia immensa. Dal 2017 al 2024 in un battito di ciglia. Certo sette anni non sono passati velocemente anzi di acqua sotto i ponti, di polemiche e di sconfitte ne sono passate diverse. Ma per il Governatore del Veneto Luca Zaia l’approvazione dell’autonomia differenziata è stato un tuffo al cuore e quando ha saputo che era passato, che era andato tutto a posto, ha esultato come se avesse segnato lui dieci gol in un’unica partita e in un’unica azione. Già perché lui, insieme allo scomparso Roberto Maroni, ex ministro ed ex segretario della Lega, nel 2017 propose il referendum che fu denominato della “seccessione”. Per questo, al CorSera, premette dicendo “si segni la data: 23 gennaio 2024. Insieme al 22 ottobre 2017, il giorno del referendum, sono tappe storiche per chi ha a cuore questo Paese“.
E’ un passaggio importante, storico per chi è nella Lega da anni, anche perché l’autonomia differenziata cambia decisamente prospettive e modo di ragionare politicamente e soprattutto economicamente per chi gestisce una Regione. Se andrà tutto per il verso giusto, ci sarà la possibilità di trattenere parte del gettito fiscale che viene prodotto da ogni territorio generale per poter finanziare tutti i servizi che può offrire ogni Regione. Non una bazzecola, ma una vera rivoluzione, anche quella di poter decentrare il “potere” dello Stato su diverse materie. Sarà un percorso lungo, ma il fatto che si sia dato il via libera è un inizio, fondamentale per la Lega.
E’ stato un percorso tortuoso e complicato per chi, come Luca Zaia, ha tentato in tutte le maniere di riuscire a fare capire quanto potesse essere importante seguire la strada dell’autonomia differenziata. L’iter non sarà semplice, anche perché chissà quando andrà in vigore tutto questo, ci vorranno anni, anche perché, seppur sia previsto dalla Costituzione come passaggio, è una materia complessa che non si può risolvere in così poco tempo e con un Ddl approvato al Senato e in attesa di avere l’ok della Camera.
Ora il discorso si sposta su tutte e 23 le materie che la Costituzione prevede possano essere cedute alle Regioni. E su questo Zaia è più che possibilista anzi sembra essere proprio a quello che punta, e non potrebbe essere altrimenti. “Affronteremo il discorso con gradualità, ma con la consapevolezza di poterle gestire tutte e 23…“, le parole del Governatore. Che fa bene da parte sua, ma è anche vero che ci sono Regioni come il Veneto che già adesso si autofinanziano senza l’autonomia, ma ce ne sono altre come la Basilicata o la Calabria che, con questa situazione, potrebbero avere delle enormi difficoltà.