L’aereo abbattuto a Belgorod sta creando una nuova tensione tra Russia e Ucraina. I punti da chiarire su questa vicenda sono ancora differenti.
E’ scontro a distanza tra Russia e Ucraina dopo l’aereo abbattuto a Belgorod. I punti da chiarire su questa vicenda sono ancora diversi e per questo motivo non c’è una reale certezza di quello che è accaduto nella giornata di ieri.
Le versioni che arrivano da Mosca e Kiev sono completamente differenti e per il momento è davvero difficile capire la responsabilità di questo attacco. Al momento non c’è nessuna indagine internazionale in corso.
Subito dopo il tragico incidente, è iniziato uno scambio di accuse tra Mosca e Kiev. Stando alle informazioni a disposizione, sull’aereo viaggiavano 65 prigionieri ucraini. La Russia ha subito parlato di “un atto terroristico e di folle barbarie” accusando l’Ucraina di aver abbattuto il velivolo.
Una versione confermata in un primo momento anche da Kiev. I media locali, citando lo Stato Maggiore, aveva sottolineato che la decisione era stata presa perché a bordo c’erano dei missili. Con il passare delle ore, però, la posizione è cambiata. Prima hanno smentito qualsiasi responsabilità e in serata hanno confermato l’annullamento di uno scambio dei prigionieri senza, però, addentrarsi molto in questa vicenda.
Anche Zelensky allontana la responsabilità ucraina in questa vicenda. In un messaggio su Telegram, e citato dall’Ansa, il presidente ucraino chiede l’avvio di una indagine internazionale per chiarire meglio quanto successo visto che “i russi giovano con la vita dei prigionieri ucraini, con i sentimenti dei loro parenti e con le emozioni della nostra società”.
Il numero uno dell’Ucraina, inoltre, ribadisce che è necessario chiarire meglio quanto successo e per farlo i servizi del suo Paese hanno iniziato a verificare meglio tutte le circostanze dell’accaduto. Infine, il ministro degli Esteri è stato incaricato di dare i dati a disposizione ai partner.