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Sinner strepitoso, l’ex maestro Spizzica: “Djokovic preso a pallettate”

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Carlo Roscito

Uno dei primi allenatori di Jannik, ha parlato in esclusiva a Notizie.com poche ore dopo la vittoria dell’italiano contro Nole nella semifinale degli Australian Open: “Un’impresa, una carriera così era impronosticabile”

Era un bambino come tanti altri, la “differenza” la faceva il sorriso. Adesso è un tennista come pochi, forse come nessuno. Sinner show agli Australian Open: piegato in quattro set Djokovic, numero uno del mondo, battuto tre volte nelle ultime quattro partite contro. Nessun italiano aveva mai raggiunto la finale a Melbourne, Jannik ci è riuscito senza concedere nemmeno una palla break a Nole: non era mai successo al serbo in un torneo dello Slam. È un’impresa, non smette mai di sorprendere, commenta l’ex tennista Andrea Spizzica, uno dei primi allenatori dell’altoatesino. Ha parlato in esclusiva a Notizie.com.

Una foto di Andrea Spizzica con il piccolo Jannik Sinner – Notizie.com

Andrea Spizzica, come può essere definita l’ennesima vittoria di Sinner contro Djokovic?

“Un’impresa, non ci sono dubbi. Jannik non smette mai di sorprendere, migliora di mese in mese. Lo avevamo visto al top a Torino, ma lì era un campo indoor, la situazione ideale per lui. In Australia è ancora più eclatante il suo tennis, all’aperto con quelle temperature e contro il re degli Australian Open… Ha preso a pallettate Djokovic”.

Cosa ti ha sorpreso di più?

“Ha una testa incredibile. Ha avuto un match point nel terzo set, non l’ha concretizzato. Poi al quarto, in un game in cui batteva Djokovic ed era sotto 40-0, è riuscito a togliergli il servizio. Un grande, stanno finendo gli aggettivi”.

Jannik Sinner ha battuto Novak Djokovic nella semifinale degli Australian Open (Ansa Foto) – Notizie.com

I sogni stanno per diventare realtà.

“Ormai è lì, ci sta facendo sognare, ogni volta che lo vedo noto dei miglioramenti. Lo conosco da quando è piccolo, è arrivato ai vertici della classifica Atp, magari quest’anno diventa proprio il numero uno”.

Com’era il piccolo Jannik? Prometteva già una super carriera?

“Era un ragazzino come tanti altri, sicuramente dotato. Fisicamente, come lui, ce n’erano parecchi. La sua non è una grande città, sono posti piccoli in cui i ragazzi fanno tanti sport, quindi sono molto coordinati. Ma all’epoca era impossibile pronosticare un’ascesa del genere. A 14 anni era qui con noi, a 18 già tra i primi 10 al mondo, non si poteva immaginare un percorso così. Ora non ci sono limiti”.

Jannik Sinner è il primo italiano a raggiungere la finale degli Australian Open (Ansa Foto) – Notizie.com

Caratterialmente, invece, aveva qualcosa in più?

“Sorrideva sempre, gli piaceva giocare, prendeva le cose sul serio e con divertimento. Era molto attento ai consigli. Uno sempre carico, e di inverno si divideva tra tennis e sci”.

Qual è il segreto del suo talento?

“Negli ultimi 6 mesi il miglioramento più evidente è stato il servizio, lì sta facendo la differenza. Riesce a cambiare, a ‘modificarsi’. Dimostra grande intelligenza, è uno che prova le varie tecniche, anche sul lancio della palla. Lui è uno così di carattere, cercherà sempre di migliorarsi. È una dote da campione”.

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Carlo Roscito