“Farei finta che non ci fossero. Il giorno della memoria, buco nero della storia del 900”. Lo ha detto in esclusiva a Notizie.com il professor Marcello Pezzetti, uno dei massimi studiosi italiani della Shoah. E sulla sentenza della Corte dell’Aia, ecco cosa ci ha risposto…
27 gennaio 1945: i soldati russi dell’Armata Rossa, in marcia verso la Germania nazista, entrarono nel lager di Auschwitz, dal cancello principale su cui campeggiava la tristemente celebre scritta il lavoro rende liberi. Nel campo, dal 1940, erano già stati uccisi da uno a 1,5 milioni di prigionieri.
La maggior parte erano ebrei deportati. da tutta Europa, ma fra le vittime c’erano anche disabili, rom-sinti, omosessuali, religiosi cristiani e oppositori politici. Nel campo c’erano ancora 7 mila sopravvissuti, fra cui 100 bambini, liberati dai sovietici. Che trovarono anche 48 cadaveri sulla piazza principale e altri 600 nel resto del lager, oltre a migliaia di abiti e scarpe, tonnellate di capelli pronte a essere spedite a una ditta tessile bavarese che li usava per farne imbottiture per giacche e vestiti. E filmarono tutto quello che trovarono: quei video sono rimasti nella storia come documento dell’orrore nazista.
Molti anni dopo, era il 1° novembre del 2005, proprio la data del 27 gennaio fu scelta, durante la 42esima riunione plenaria dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, come Giorno della Memoria dell’Olocausto. Con la legge del 20 luglio 2000 n. 211, l’Italia però già aveva istituito una Giornata in memoria delle vittime della Shoah. Ma veniamo alla strettissima attualità, al 27 gennaio del 2024, ad oggi. Perchè resta alta l’attenzione, proprio in questa ricorrenza, mentre in Medio Oriente non si ferma la guerra fra Israele e Hamas. Ieri è arrivato lo stop delle questure ai cortei pro-Palestina con la richiesta di rinviarli, ma i Giovani palestinesi hanno annunciato che scenderanno comunque in piazza oggi a Milano, Roma, Napoli e Cagliari.
Le prescrizioni delle questure sono state notificate ieri in mattinata e hanno accolto l’invito contenuto nella circolare di giovedì del Dipartimento della Pubblica sicurezza a prevedere un rinvio dei cortei indetti per oggi. “È una questione che ci preoccupa abbastanza in questo momento al di là del merito delle manifestazioni perché in Italia, come sapete, rispettiamo il diritto di manifestare”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “La repressione non ci fermerà”, hanno assicurato i giovani palestinesi che hanno confermato gli appuntamenti a Milano, Roma, Napoli e Cagliari. “Scendiamo in piazza contro i divieti perché abbiamo memoria”. “È estremamente grave che la comunità ebraica incida su una decisione già presa dall’autorità competente che aveva autorizzato il nostro corteo”, ha commentato Maya Issa, presidente del Movimento degli studenti palestinesi. “È una decisione che aumenta la rabbia – aggiunge – Noi ci riserveremo di decidere se manifestare il 28 ma non possiamo garantire che non ci siano persone che scendano comunque in piazza”.
Shoah, cortei pro-Palestina. Marcello Pezzetti a Notizie.com: “Farei finta che non ci fossero. Il giorno della memoria, buco nero della storia del 900”
Ecco perchè la redazione di Notizie.com ha voluto sentire l’autorevole parere di uno dei massimo studiosi della Shoah, il professor Marcello Pezzetti che da diversi anni vive in Germania. Dal 2022 è anche consulente della Fondazione Museo della Shoah di Roma. “Io non sono del parere di andare contro i cortei. Perchè gli farebbe comunque pubblicità. Ma sono anche contrario a fare una mescolanza di temi. Ho il terrore di aggiungere violenza ad altra violenza. Quindi farei finta che questi cortei non ci fossero, l’indifferenza resta l’arma migliore, perchè loro si aspettano uno scontro, scontro che è da evitare. Quindi meno notizie si danno meglio è e sarà. Agli stessi media suggerirei di non dare risonanza…”
Prosegue ancora Marcello Pezzetti al telefono con noi. “I cortei pro Palestina voglioni ricordare anche le vittime della guerra che si combatte oggi in Israele? Le vittime di Israele? Le vittime delle guerre sono tante, io sarei per ricordarle tutte ed è un impegno che andrebbe preso. Ma il giorno della Memoria è un buco nero nella storia del 900! Uno Stato ebbe l’obiettivo di eliminare un popolo, come si possono dunque fare paragoni? Certo che la questione tra Israele e Palestina è enorme, ma ava anche detto che nulla si fa per arrivare ad una soluzione. Fare un paragone con la Shoah non solo non ha senso ma è addirittura fuorviante…”. Ma allo storico abbiamo voluto chiedere, prima di concludere la nostra chiacchierata, anche della sentenza della Corte dell’Aia che ha respinto il ricorso presentato da Israele contro le accuse di genocidio mosse dal Sudafrica per la guerra nella Striscia di Gaza.
“Di solito non commento le sentenze – ci dice ancora Marcello Pezzetti – voglio leggere bene, esaminare tutto, ma posso dire che alcune cose mi appaiono azzardate e ideologiche e dalle quali vorrei stare distante. Termino col dire: dare la colpa del conflitto un pò all’uno e un pò all’altro non risolve il conflitto stesso. Ed è una scelta democristiana”.