Parla al CorSera la vicepresidente della Commissione per il contrasto dei fenomeni d’intolleranza, razzismo e antisemitismo, è di religione ebraica avvisa sul timore crescente dell’odio e della violenza
Un momento complicato della nostra storia. Le guerre distruggono, ma influenzano e fomentano odio. Ed è quello che sta accadendo da qualche mese a questa parte, soprattutto per quello che sta succedendo in Medio Oriente dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas. In tutto il mondo ci sono manifestazioni con una crescita preoccupante dell’antisemitismo, che c’è sempre stato, ma era sepolto, ora però sta venendo fuori in modo che mette paura. E’ quello che pensa Ester Mieli, senatrice di Fratelli d’Italia, ma soprattutto vicepresidente della Commissione per il contrasto dei fenomeni d’intolleranza, razzismo e antisemitismo. La Mieli è di religione ebraica e vive tutto questo con grande ansia. Nel giorno della memoria, tanti ricordano, ma quest’anno sta succedendo qualcosa di particolare, come se la commemorazione del genocidio degli ebrei fosse offuscato da quello che accade a Gaza.
Il Premier Meloni difende Israele, ma al tempo stesso ricorda, sin dal primo giorno, ma da sempre, è nella storia di Fratelli d’Italia, la possibilità di avere Due Stati. Il problema, ed è quello che sostiene la senatrice Mieli, “troppo spesso i governi precedenti e la sinistra di oggi ci hanno abituato al silenzio e all’indifferenza davanti a manifestazioni dove cori, slogan, bandiere strappate o striscioni antisemiti”.
“In Fratelli d’Italia non ci sono nostalgie fasciste”
Il governo ha commemorato i morti della Shoah, ma cercando, come sempre e tutti i giorni, di lavorare per il rispetto di tutte quelle persone che subiscono atti di discriminazione ogni giorno. E’ questo quello che fa principalmente la senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli. Il suo lavoro è incredibile e pochi ne sanno e pochi ne parlano, per questo lei stessa resta perplessa per le solite domande sul fascismo sulla nostalgia e sull’antisemitismo che, sostiene lei, dovrebbe guardare anche a sinistra.
“Nel dna di Fratelli d’Italia, il partito di cui orgogliosamente faccio parte, non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. C’è, semmai, il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro”, le parole al Cor Sera della senatrice che ricorda come nel 2019, durante una mozione votata la Parlamento Europeo, il partito di Giorgia Meloni, all’epoca all’opposizione, votò la condanna di tutti i totalitarismi del ‘900, ma l’unico che ebbe difficoltà a votarla fu proprio il Pd italiano. “Da una sinistra così non credo si possano prendere lezioni. Ma forse siamo scomodi perché facciamo battaglie di libertà”, sottolinea la Mieli.