“Siamo stati costretti a scendere in piazza, vittime di un sistema scatenato contro di noi: non possiamo non protestare”.
Ai microfoni di Notizie.com, Danilo Calvani, presidente nazionale di C.R.A Agricoltori traditi, ha deciso di fare chiarezza sui motivi della cosiddetta protesta dei trattori che si sta allargando in Italia, da Nord a Sud, ma anche in Europa, in Germania e in Francia.
Gli agricoltori hanno intenzione di restare in strada “ad oltranza”, come recitano alcuni dei loro manifesti, “per la difesa dell’agricoltura e dei territori, martoriati dalle banche, offesi dalle importazioni, uccisi dallo Stato”.
Ma non solo: “Per difendere tutto il mondo del lavoro, dalla piccola alla media impresa, saccheggiato da una politica di incapaci e da politiche comunitarie vessatorie”. I contadini si sentono traditi anche dai sindacati, ritenendolo “complici del disastro economico che sta colpendo questa nazione”.
Signor Calvani, può spiegare a tutti cosa sta succedendo nel mondo agricolo?
“Il green corridor ci sta uccidendo, la goccia è traboccata. L’Europa ci ha obbligato a direttive green che ci stanno distruggendo. Non tanto per il contenuto, ma per il fatto che mentre noi dobbiamo rispettarle, i Paesi extraeuropei con la scusa del libero mercato possono importare in Italia e in Europa non solo senza attenersi a queste regole, ma usando prodotti vietati da 40-50 anni, pericolosi per la nostra salute. Ci mandano fuori mercato anche perché hanno un costo di produzione basso, dal momento che sfruttano la manodopera. Questa pratica è propria delle multinazionali europee ed italiane, che poi portano i prodotti in Italia, nelle coop gestite da contadini, con l’appoggio dei sindacati agricoli. Dopodiché il prodotto viene fatto passare come italiano. Questa cosa dura da troppo, le persone se ne sono rese conto e noi non ci riconosciamo più nei sindacati che non solo non ci hanno mai difeso, ma hanno fatto solo business. In queste direttive ci hanno sguazzato invece di difenderci. Ma non è finita”.
Si spieghi.
“I vari consorzi agricoli sono gestiti dai sindacati agricoli. Qualche anno fa facevano pubblicità contro l’ogm, cosa giusta. Ma nel frattempo nei consorzi agrari entravano dall’estero mentre noi non potevamo seminarli. Capisce? Li vendevano loro. Allora perché erano contrari: per fare un business al contrario?”.
Cosa chiedete allo Stato?
“Nell’ultima finanziaria hanno inserito l’Irpef sui redditi, ed è gravissimo perché noi siamo al fallimento. Inoltre ci hanno obbligato ad assicurare mezzi vecchi che abbiamo ereditato dai nonni e dai padri, che non sono operativi. Le sembra normale?”.
Molti suoi colleghi hanno dichiarato che si è arrivati a un punto di non ritorno. È d’accordo?
“Certo, è il nostro slogan. A Modena abbiamo lanciato un messaggio per la mobilitazione nazionale e tutti gli agricoltori lo hanno accolto. Però guardi, questo non è merito di C.R.A Agricoltori traditi. Al contrario, è un demerito loro: altrimenti noi non avremmo mosso nemmeno un contadino”.
I sostegni al reddito bastano?
“I contributi europei ci sono, stiamo parlando di miliardi. Ma non vanno nelle tasche degli agricoltori. Finiscono a pochissime persone che prendono milioni di euro frodando i Centri di Assistenza Agricola (CAA ndr), che sono nelle mani dei sindacati agricoli: in pratica fanno da controllati e controllori. Ed io credo che le Procure, anche in Europa, stiano aprendo gli occhi su questo. Noi siamo attaccati dal green corridor, la governo che ci fa pagare l’Irpef mentre siamo al collasso e in più il mercato agricolo è alterato da questi signori. Le nostre aziende vanno all’asta per quattro soldi in un tempo rapidissimo e vengono ricomprate da chi prende questi fondi: il sistema è scatenato contro di noi, siamo al disastro: non possiamo non protestare”.