“L’accusa di voler sfruttare le risorse dell’Africa? È una delle peggiori e più inconsistenti della sinistra nei nostri confronti”.
Sono le parole di Sara Kelany, responsabile immigrazione di Fratelli d’Italia, in risposta alle dichiarazioni di alcuni di Pd e Movimento 5 Stelle in merito al Piano Mattei per l’Africa, che è stato discusso oggi a Roma, in presenza delle istituzioni europee ed africane.
“Che bisogno avremmo avuto di impegnarci così tanto nel dialogo inter-istituzionale se l’obiettivo fosse stato quello becero di sfruttare le risorse africane? È del tutto evidente che il fine è costruire insieme un progetto di cooperazione duraturo e disegnato sulle esigenze dell’Africa e dell’Europa”, risponde a questi microfoni la deputata.
“La sinistra non si è accorta che in questi anni il mondo è cambiato. Continuano a guardare indietro e non si rendono conto che tornare al centro del Mediterraneo è un’esigenza alla quale ci chiama la storia. Le loro accuse sono inconsistenti. Tra l’altro dietro di esse vedo anche un po’ di malcelato risentimento”.
Cosa intende dire, onorevole Kelany?
“Tutto quello che facciamo e stiamo facendo dall’inizio della legislatura, sono cose alle quali la sinistra non ha mai pensato e per le quali non ha mosso un passo. E adesso che finalmente l’Italia cambia rotta, stanno impazzendo per questo”.
Come commenta il vertice Italia-Africa di oggi?
“È stato storico. Con questo incontro stiamo completamente cambiando il paradigma dei rapporti tra Italia e Africa. Anzi, tra l’Europa e l’Africa. Fin dall’inizio abbiamo voluto dare al Piano Mattei un respiro ampiamente europeo. Non è stato un caso infatti, la presenza di Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Charles Michel. Erano al tavolo della presidenza proprio per far comprendere che noi ci poniamo come tramite per un dialogo con l’Africa. Un dialogo che deve essere costruttivo, cooperativo e, come ha detto anche la premier Meloni, non paternalistico”.
Si partirà a febbraio con la cabina di regia. Ci sono i primi cinque miliardi da investire in progetti con Paesi pilota. Dove verranno attinte le altre risorse e quali saranno i prossimi passi?
“Risorse ulteriori verranno attinte anche da fondi privati. Le grandi aziende si impegneranno in questo nuovo rapporto con l’Africa. Altre risorse verranno attinte da stanziamenti pubblici. Il piano è ambizioso e ha come obiettivo cambiare il modo di intendere i rapporti con i Paesi africani. Lo prevedeva il nostro programma elettorale, ma è anche uno dei motivi per cui Fratelli d’Italia nasce: l’intento di costruire nuovi rapporti di cooperazione e collaborazione nella scacchiera internazionale. La logica è iniziare da progetti pilota, per poi allargare la progettualità con un sistema incrementale. Le best practice si rifletteranno e si ripercuoteranno in tutti i Paesi africani. Si inizia dove ci sono già progettualità in corso, è più semplice. Come ha detto la premier poi, l’obiettivo è coinvolgere l’Europa nella sua globalità, in un piano che da italiano deve diventare europeo”.