Più Clint Eastwood o Robert De Niro in Taxi Driver? “Clint Eastwood, Clint Eastwood…”. Sorride alla domanda cinematografica Emanuele Pozzolo, il deputato di FdI sotto inchiesta per lo sparo di Capodanno. Pozzolo è tornato oggi alla Camera
Avvistato, messo nel mirino, inseguito, incalzato. Il grande ritorno di Emanuele Pozzolo, il deputato di FdI sotto inchiesta per lo sparo di Capodanno, a Montecitorio.
Il parlamentare si è mostrato oggi in Parlamento per la prima volta dopo dopo il veglione di San Silvestro a Rosazza. E’ indagato per lesioni aggravate, ed è risultato positivo alla prova dello stub. Ha sempre sostenuto di non avere sparato il colpo che ha ferito il genero del capo scorta del sottosegretario Andrea Delmastro durante la notte dell’ultimo dell’anno. Lo avvistano prima in Transatlantico. Riconoscerlo per i cronisti è roba di pochi secondi. La voce corre subito, dentro e fuori i palazzi. Pozzolo viene filmato mentre entra alla Camera dei deputati, un caffè alla buvette e poi una passeggiata nel palazzo. E’ di pochissime parole. E’ tornato per essere ascoltato dai probiviri di FdI ed è accompagnato dal suo avvocato. Come è stato il ritorno a Roma? “Normalissimo. Non c’è un ritorno– risponde- si continua. Parlo sempre con i miei colleghi, Roma è sempre accogliente”. Lasciando Montecitorio, intercetta fuori alcuni giornalisti che provano ad avvicinarlo con fare scherzoso ed ironico. Più Clint Eastwood o Robert De Niro in Taxi Driver? “Clint Eastwood, Clint Eastwood…”. Sorride e risponde alla domanda cinematografica Emanuele Pozzolo.
Dopo il primo round coi giornalisti, in agguato c’è però il secondo. Sarà più estenuante, per chi fugge, ma anche per chi rincorre. Pozzolo dunque prova a rilassarsi in un noto caffè di Via degli Uffici del Vicario. Montecitorio è praticamente dietro l’angolo. Gli obiettivi di cameraman e fotografi non o mollano: zoom stretto su ogni suo movimento, e all’uscita dal locale la “raffica” di domande è servita. Le risposte saranno un pizzico più riottose. Pozzolo vorrebbe parlare di politica e si dice ben disposto a farlo, ma la legittima curiosità dei giornalisti in veste di assalitori non si placa: è il fatto “privato” a dominare la scena. Stremati tutti, il deputato alla fine ammette “Le mie idee non cambieranno mai- ripete a chi gli domanda se con FdI ha rotto- le mie idee non cambieranno mai”.
Intanto, sul fronte giudiziario il perito della Procura di Biella, Raffaella Sorropago, e i tecnici incaricati dalla difesa di Emanuele Pozzolo sono tornati ieri nel salone della Pro Loco di Rosazza, teatro dell’episodio dello sparo partito dall’arma di proprieta’ del parlamentare. Lo ha confermato all’AGI la stessa esperta balistica, che mantiene pero’ assoluto riserbo sulle attivita’ svolte durante il sopralluogo. All’origine della decisione di tornare sulla scena dei fatti ci sarebbe, non tanto il bisogno di ulteriori approfondimenti tecnici, quanto la necessita’ di consentire anche alla difesa la possibilita’ di effettuare una ricognizione dei luoghi. Un obbligo di procedura, ma anche, secondo quanto si apprende, un gesto di distensione tra le parti. La dottoressa Sorropago, arrivata ieri mattina a Biella da Roma, non ha incontrato i magistrati che stanno seguendo il caso, la Procuratrice della Repubblica Teresa Angela Camelio e la sostituta Paola Francesca Ranieri, ai quali, presumibilmente entro la fine di febbraio, il perito depositera’ il suo rapporto finale. Per la definizione dei tempi sara’ comunque necessario attendere la consegna dell’arma da parte dei Ris.