“Una proroga non è certo l’abbattimento dell’Irpef: cambia poco. Dalla politica non servono promesse ma qualcosa di concreto”.
Ai microfoni di Notizie.com, Danilo Calvani, portavoce degli agricoltori e presidente nazionale di C.R.A Agricoltori traditi, porta il malcontento della sua categoria e spiega: “Quando abbiamo indetto la mobilitazione, il 14 gennaio, ancora non eravamo a conoscenza dell’Irpef sui nostri redditi. Lo abbiamo saputo quando la protesta era già avviata”.
L’imposta istituita nella Legge di bilancio quindi, muove di poco le pedine sul tavolo, dal momento che i motivi della protesta sono anche altri e riguardano più ampiamente la “difesa” del mondo dei coltivatori penalizzati dal green deal europeo. Una protesta contro tutti, anche contro i sindacati che dovrebbero rappresentarli, perché “complici del disastro economico che sta colpendo questa nazione”, come scrivono i contadini sui loro manifesti.
“I politici promettono e non fanno: ma già una promessa è meglio di un no”
Il governo sta pensando di ragionare sulla proroga dell’esenzione Irpef per la categoria, ma a loro non basta lo stesso e chiedono che venga cancellata: “La situazione è gravissima, una proroga cambia poco”. E in generale, aggiunge, “non servono promesse, serve qualcosa concreto. I politici promettono sempre e non fanno mai: ma già una promessa è meglio di un no”.
L’arrivo dei trattori a Roma
Sul fronte della protesta in strada invece, è appena terminato un tavolo tra i rappresentanti della protesta e la Questura di Roma per organizzare l’arrivo dei trattori sulla Capitale che prevede l’arrivo dei mezzi da tutta Italia. Stazioneranno in punti di raccolta fuori dalle mura di Roma, che verranno più precisamente indicati lunedì alla Questura per permettere un controllo più agevole alle forze dell’ordine.
Al tavolo ha partecipato anche Calvani che spiega: “Abbiamo avuto un tavolo di trattativa molto tranquillo, anche se si tratta di un’attività lunga e un po’ difficile. Porteremo i trattori fuori dalle mura di Roma e ce l’hanno concesso grazie al comportamento civile che abbiamo avuto in tutta Italia. Ma questo è il primo step”.
Lunedì dopo le 17, quando è previsto un ultimo punto della situazione tra i rappresentanti dei contadini e la Questura, i mezzi cominceranno a spostarsi da tutta Italia verso i punti di raccolta: “Fatto questo, sempre in accordo con le forze dell’ordine, prenderemo altre iniziative. Faremo uno step alla volta, anche perché portare i mezzi lì sarà un sacrificio”.