Il ministro degli Esteri parla al CorSera e fa il punto della situazione sulla ragazza detenuta in Ungheria, ma non solo
Tajani a tuttotondo. Parla di tutto il ministro degli Esteri e vice-Premier, dal caso Salis, fino ai conflitti e anche sulla querelle che vede il governo scontrarsi con Stellantis e la Fiat. Non molla nessun argomento ed è abbastanza chiaro su ogni tema, anche se quello che più gli preme adesso è cercare di far ottenere a Ilaria Salis, la ragazza italiana e attivista detenuta in Ungheria e che tante polemiche ha suscitato, a causa della sua incarcerazione e modo di essere condotta in aula. “Quelle immagini ci hanno turbato, ma non la lasceremo mai sola, né lei, né la sua famiglia, anche se c’è da ricordare che nel mondo ci sono 2400 detenuti italiani che hanno bisogno di assistenza“, ricorda Tajani al Cor Sera.
Tajani sul caso Salis non molla la presa e assicura che per questa ragazza si stanno muovendo in tanti, racconta come il procuratore capo sia andato a trovarla in carcere, questo anche per far capire che su questa ragazza italiani l’attenzione è massima come lo è per tanti altri detenuti in giro per il mondo. Non c’è giorno che il ministro degli Esteri non parli con il suo omologo ungherese, tanto che potrebbe esserci la possibilità che la Salis possa scontare gli arresti in Italia, anche se la destra ungherese si sta opponendo con tutte le forze a questa eventualità.
“Lavoriamo su Salis ma anche sul Mar Rosso e tanto altro”
Il ministro Tajani assicura che l’Italia sosterrà con forza la famiglia della ragazza e gli avvocati per cercare di venire a capo della situazione. Ma per il ministro non c’è solo la Salis, anche altre questioni, come quella di mettere toppe alle esternazioni di tanti politici, come quella di Salvini che ha detto che la Salis non potrà fare più l’insegnante, ma su questo Tajani diventa quasi una furia e assicura che, quanto detto dal leader della Lega è “una sua valutazione”, perché lo stesso Tajani si definisce un “garantista e sino a quando non viene condannata per me la Salis è una cittadina imputata, ma ancora innocente come tutti gli altri”.
Il ministro Antonio Tajani giura di non prendere posizioni politiche e avverte Salvini che in queste situazioni “il silenzio è d’oro, quando si negozia”. Dal caso Salis al Mar Rosso il passo è breve, anche perché l’Italia avrà il comando operativo delle operazioni in mare. Un compito di grande responsabilità che Tajani avverte tanto e assicura che “il comando centrale sarà in Grecia, e parteciperemo inizialmente con il cacciatorpediniere Caio Duilio. Con noi anche Francia, Germania e Grecia. Ma altri Paesi Ue dovrebbero unirsi”.