La Lazio cade malamente a Bergamo e ora si complica la corsa-Champions, Agostinelli: “Il problema non è tattico”
Dopo il blakout di Riad, la Lazio anche in casa dell’Atalanta perde (3-1) e fatica ad andare in porta e a reagire. Una squadra troppo altalenante per una corsa al quarto posto che si fa sempre più agguerrita. Per parlare del momento che vive il gruppo di Sarri è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com, l’ex centrocampista biancoceleste Andrea Agostinelli.
Un commento sulla gara di ieri?
“Non è la prima partita che la Lazio fa in questo modo; in più di un’occasione ha fatto fatica e non ha creato palle gol. Quest’anno è accaduto fin troppo spesso. Nelle ultime gare, derby compreso, sembrava essere tornata una buona Lazio, non brillante ma concreta, mentre nella semifinale di Riad e ieri sembra che non sia proprio scesa in campo”.
L’Atalanta è davvero superiore alla Lazio come è sembrato?
“Ieri non è mancato solo il gioco ai biancocelesti, ma anche la determinazione. E’ vero che ci sono stati i meriti dell’Atalanta e i demeriti della Lazio, ma i bergamaschi non hanno fatto chissà cosa, hanno fatto la loro partita. Non creare mai, non tirare mai in porta è un demerito, non c’entra la prestazione dell’avversario“.
Sarri, squadra o mercato: qual è il problema principale?
“Il problema della Lazio non è tattico, sono convinto che Sarri continui a lavorare allo stesso modo. La questione è che non rispondono i grandi calciatori, non si può pensare che il giovane di turno tiri fuori la squadra da questa situazione. Mancano le prestazioni dei giocatori rappresentativi. E’ un insieme di cose: Felipe Anderson, Luis Alberto che ha firmato per quelle cifre per 5 anni, Zaccagni che c’è e non c’è, Immobile che spesso manca e non può essere sempre quello da 25 gol, i nuovi che hanno bisogno di tempo e l’assenza di Milinkovic che non si pensava potesse pesare così tanto. Le prove dei big sono al di sotto delle loro capacità e Milinkovic dava una mano con gol ed assist“.
Quanto manca quindi Milinkovic a questa squadra, soprattutto in questo momento?
“Io credo che quando le cose vanno male le responsabilità non sono solo della società o del tecnico, vanno divise. Per rimpiazzare Milinkovic sono stati presi buoni giocatori: Rovella, Guendouzi e Kamada sono ottimi profili, ma oggi si vede che erano le caratteristiche di Sergej che permettevano, insieme a Luis Alberto, di legare il gioco con gli attaccanti. Milinkovic è abile anche con le palle aeree e offriva alla Lazio la possibilità di variare, di avere più soluzioni. Detto questo, non è una scusante il fatto che non ci sia lui perché è chiaro che la Lazio a prescindere può fare meglio di quello che vediamo, ma il problema è che la squadra non crea azioni pericolose“.
Quanto si complica ora la strada per il quarto posto?
“Adesso la Lazio è in difficoltà. Anche se i punti di distacco dal quarto posto sono pochi, ci sono tante squadre in lotta. Ad oggi non ho fiducia nella squadra, perché i numeri dell’attacco preoccupano. Se la Lazio perdesse creando tante palle gol significherebbe che il momento è sfortunato, ma così sono sfiduciato“.