Ko Lazio a Bergamo e stagione che si conferma troppo altalenante, Piscedda: “Corsa Champions difficile ma ancora aperta”
La Lazio perde in casa dell’Atalanta 3-1 e ora la rincorsa al quarto posto di fa più complicata. Società, tecnico e squadra: tutti sono sul banco degli imputati, perché la Lazio non appare determinata e soprattutto fa grande fatica a rendersi pericolosa. Per commentare il momento che vivono i biancocelesti è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com l’ex difensore, e attuale tecnico, Massimo Piscedda.
Un commento sulla gara di domenica?
“A Bergamo si è vista una squadra più in forma, l’Atalanta in questo momento sta andando molto bene. La Lazio arrivava da una serie di risultati utili ma con squadre, eccetto la Roma, più che alla sua portata. I bergamaschi hanno meritato la vittoria. La Lazio è stata superata in tutto, fisicamente, tatticamente e tecnicamente“.
Secondo ko pesante nel giro di poche settimane…
“A Riad le motivazioni erano diverse; quella è stata una brutta partita in cui la Lazio ha perso comunque contro la prima in classifica, quindi ci può stare, anche se dal punto di vista del temperamento non hai giocato come doveva. In questo caso si giocava per il quarto posto, con l’Atalanta è sempre stata una battaglia. I bergamaschi hanno dimostrato di essere in salute e la Lazio non ha avuto la forza di reagire“.
Al momento quali squadre sono favorite per la corsa-Champions?
“Il quarto posto se lo giocheranno Lazio, Roma, Atalanta, Napoli e magari il Bologna, che può essere un outsider. La Fiorentina non credo ce la faccia. Le prime tre ormai sembrano andate, anche il Milan si sta staccando dalle inseguitrici. La speranza è che ci sarà una lotta aperta, così il campionato sarà interessante fino all’ultimo“.
Sarri è finito nel vortice delle polemiche dopo il risultato di Bergamo…
“Questi io li chiamo ‘giudizi umorali’,di gente che guarda ma non vede. Sarri è sempre stato così, non lo scopriamo oggi. E’ un ottimo allenatore secondo me, non trova soluzioni durante la gara ma lavora in settimana. Non ci possiamo svegliare la mattina e pensare che cambi per la Lazio, non lo farà. Sicuramente, rispetto alla visione che ha lui del 4-3-3, ogni tanto riesce a fare qualcosa, ma non cambia. E’ un buon tecnico per un determinato tipo di calcio“.
A questa Lazio mancano più le doti dei big come Luis Alberto o il carisma dei trascinatori?
“Luis Alberto lo considero un buon giocatore ma non un grande calciatore, non è un leader. Fa la differenza quando tutto funziona, se qualcosa va male non è lui che trascina. Ora è nervoso, sta sempre con le braccia in alto a reclamare. Il vero leader è Immobile che purtroppo quest’anno sta avendo delle difficoltà fisiche e quindi non può giocare titolare. Anche a Bergamo Ciro ci ha provato, è un trascinatore e lo è sempre stato, ha queste doti. Non si possono accreditare come leader altri profili che sono di giocatori bravi tecnicamente ma non forti caratterialmente. Alcuni calciatori non lo sono mai stati dei leader, è la storia che lo dice, il loro percorso; è inutile aspettarsi qualcosa da chi non lo può dare. Un conto sono le capacità tecniche ed un conto la forza mentale“.