Il Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità conferma che c’è una legge già approvata pronta per negare il soggiorno a chi si macchia di stupro e altre violenze
Basta con i migranti che commettono atti di criminali. Chi lo fa non potrà avere il permesso di soggiorno e chi ce l’ha, gli verrà cancellato all’istante. A confermarlo è Eugenia Roccella, il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità, nonché deputata di Fdi. Gli strumenti per fermare la criminalità, insomma, non mancano. E così agli stupratori di Catania, che tanto male hanno fatto ai due ragazzi, da quello che sostiene il ministro potrà essere negato il permesso di soggiorno e questo, secondo la Roccella perché nella legge approvata a dicembre è stato inserito “il fattore della pericolosità sociale”.
Per il ministro Roccella queste persone “dovranno rispondere alla giustizia” per quello che hanno fatto e, soprattutto anche grazie alla nuova legge, “possono essere espulsi”, proprio perché ora ci sono tutti gli strumenti e i mezzi per farlo e per far sì che, chiunque si macchiasse, di episodi simili. La legge a cui fa riferimento la Rocella permette di negare il permesso di soggiorno a giovani migranti che siano responsabili di un atto di violenza e il ministro spiega che si tratta di una legge che è stata promossa da lei stesso più l’appoggio di altri due ministri come Piantedosi e Nordio.
“E’ una norma molto importante che tutela le donne, spero che la sinistra sia consapevole…”
Sono misure piuttosto repressive quelle di cui parla il ministro Rocella, ma sono state rese necessarie per rafforzare e rendere ancora più efficaci le norme generali per la prevenzione alla violenza sulle donne e sono fatte in modo tale per cui chi entra in Europa, in questo caso in Italia, ma nel suo paese si è già macchiato di reati di violenza c’è anche in questo caso la possibilità di essere immediatamente espulso dal Belpaese.
C’è da dire che, al di là della sovrappopolazione delle carceri in Italia, la sicurezza è che le colpe restano individuali e il forte rischio, almeno da quello che sostiene l’Europa, di accanirsi su una categoria ben precisa, tanto che spesso e volentieri in mezzo vanno a finire diversi innocenti, anche se la Rocella non sembra essere dello stesso avviso. “Non è proprio così, anche perché in Italia ci sono state sentenze che hanno giustificato atti di violenza invocando la “cultura d’origine” dell’autore del reato”, le parole della ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità e su questo invoca anche un intervento da parte della sinistra che, a suo dire, dovrebbe “cominciare a essere più consapevole”