Violenza nelle scuole, il governo decide una stretta: l’annuncio del ministro Valditara

Il governo è pronto ad una stretta per porre fine agli atti di violenza nelle scuole. Il ministro Valditara al ‘Quotidiano Nazionale’ fa il punto della situazione.

Gli atti di violenza nelle scuole preoccupano il governo. L’ultimo episodio risale alla giornata di ieri, lunedì 5 febbraio, quando un ragazzo di soli 17 anni ha accoltellato un professore a Varese. Una situazione che potrebbe peggiorare in futuro e per questo motivo l’esecutivo sembra essere pronto ad intervenire con una stretta.

Intervista Valditara Quotidiano Nazionale
Il ministro Valditara annuncia il pugno duro – Notizie.com – © Ansa

Le mosse della maggioranza sono spiegate nei dettagli dal ministro Valditara in un’intervista al Quotidiano Nazionale. Il titolare dell’Istruzione annuncia il pugno duro non sono per i ragazzi, ma anche per i genitori. E presto le misure saranno approvate dal Parlamento.

Violenza nelle scuole, il governo prepara il pugno duro

Intervista Valditara Quotidiano Nazionale
Pugno duro del governo sulle violenze nelle scuole – Notizie.com – © Ansa

Il governo prepara una stretta per mettere fine alla violenza nelle scuole. Per prima cosa, come annunciato da Valditara, lo Stato è intenzionato a chiedere il risarcimento agli aggressori di dirigenti e studenti. Ma non è assolutamente finita qui. La Lega spinge per innalzare le pene per i genitori che picchiano gli insegnanti.

Il ministro dell’Istruzione, inoltre, annuncia la possibilità di “agire in giudizio nei confronti dei genitori che aggrediscono presidi e insegnanti perché non sono stati assolutamente in grado di educare i propri figli. Quindi se un minorenne colpisce un docente, lo Stato è pronto a chiedere un risarcimento alla famiglia“.

Il governo vuole ridare un valore alla condotta

Intervista Valditara Quotidiano Nazionale
Valditara annuncia novità per la condotta – Notizie.com – © Ansa

L’altra mossa che ha in mente il governo per mettere fine alla violenza nelle scuole è sicuramente quello di ridare un certo valore alla condotta. Si tratta di un passaggio fondamentale per cercare di rendere tutti gli istituti posto sicuri. “Se qualsiasi comportamento viene tollerato, non si responsabilizzano i giovani – conferma Valditara – quindi se un ragazzo prende 5 dovrà ripetere l’anno, con un 6 si viene rimandati a settembre“.

Un esame che verterà sui valori della Costituzione. Insomma, una vera e propria rivoluzione per cercare di porre a fine a tutti questi atti che ormai sembrano essere all’ordine del giorno.

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